Serenità e amore traspaiono nell’ultimo messaggio di Letizia Leviti

"Non avrei voluto, pensavo di farcela come tante altre volte e invece la vita non la decidiamo noi. Volevo salutarvi, ringraziarvi e lasciarvi anche un po’ di me”.

Inizia così l’audio di Letizia Leviti, giornalista di Sky tg24, scomparsa sabato all’età di 45 anni in seguito a una grave malattia che l’aveva colpita nel 2014. Leviti lascia il marito, tre figli, e una redazione cui ha deciso di mandare un ultimo messaggio.

Ne riproponiamo il suo testamento professionale perché riteniamo che sia una bella testimonianza di amore.

Ai colleghi consiglia di seguire le proprie passioni e di dare priorità alle cose importanti della vita, anche nella ipotesi di dover affrontare una malattia come la sua: “Non sono contenta che sia finita così. Però ringrazio Dio perché dalla vita ho avuto tutto, anche più di quello che potevo desiderare. Non trascurate mai le vostre famiglie, neanche per il lavoro. Il lavoro non deve dominarci. Niente deve dominarci, nemmeno la malattia deve dominarci. Bisogna essere liberi di amare e saper amare, profondamente…La forza della vita, il senso della vita è solo l’amore. L’amore è quello che ci spinge a fare le cose migliori nel corso di tutta la nostra vita…Se al termine della vita una persona si accorge di aver sbagliato, di non aver fatto quello che aveva desiderato, credo che una malattia e l’esito di questa malattia sarebbero affrontati con molta angoscia. Quando succede una cosa come quella che è successa a me, è bello sentirsi in pace con il mondo, sentire di aver fatto quello che si voleva fare, con sincerità”.
L’audio-messaggio si chiude con il pensiero alla sua famiglia: “Mi è successo di pensare –  che bella questa vita - . Fino alla fine l’ho pensato e ho pregato perché stessi qui, con i miei bambini, con mio marito, con la mia mamma, con il mio mondo. Ma non sono arrabbiata: ognuno di noi ha un destino, e il mio cerchio si vede che doveva chiudersi così”.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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