“Sì” al finanziamento della ricerca, “si” al finanziamento del Governo per la ricerca su famarci innovativi nella lotta contro il cancro, “sì” ad una sanità  senza distinzioni tra i malati, “sì” ad una vita dignitosa per tutti, “no” ad una lotta sconsiderata contro le vaccinazioni. Sono i sì e il no del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, durante la cerimonia,  svoltasi lunedì  mattina al Palazzo del Quirinale, per la Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro. L’occasione  è stata colta dal Presidente per puntualizzare alcune questioni di grande rilevanza. Innanzitutto sul piano della ricerca. Ringraziando l'AIRC, i cui finanziamenti hanno consentito “anche nell'anno in corso, a squadre di ricercatori italiani” di realizzare “scoperte di valore assoluto, delle quali – ha sottolineato -  potranno beneficiare i nostri concittadini e la medicina di tutto il mondo, il Presidente  Mattarella ha voluto ringraziare i ricercatori italiani ai quali “ nel nostro Paese e nel mondo, va tutta la nostra grande riconoscenza. E' opportuno ricordarlo costantemente: investire nella ricerca – ha aggiunto -  è sempre una scelta vincente. Avverto che questa convinzione si sta radicando sempre più nella coscienza civile, anche se il limite delle risorse non consente di fare tutto ciò che sarebbe necessario. E' importante, naturalmente, spingere per fare sempre meglio e di più, e tuttavia è necessario valorizzare - e far conoscere - i risultati che si conseguono” E a questo proposito ha voluto sottolineare l’apprezzamento per “la scelta - annunciata dal governo - di destinare un fondo ai farmaci innovativi per la cura del cancro. E' questa una tendenza che va incoraggiata e spero si sviluppi”. Mattarella ha poi raccomandato l’importanza di rinnegare ogni forma di “discriminazione tra i malati: è indispensabile che i progressi della scienza, delle terapie e delle tecniche diagnostiche vadano a vantaggio di tutti, confermando quel principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, senza che vi siano esclusioni o discriminazioni sulla base delle condizioni economiche dei pazienti. E' necessario che la speranza di vita dignitosa si consolidi come un bene comune, del quale l'intera comunità sia garante e partecipe”. L'accessibilità alle cure è “parte importante della coesione stessa di una società. Mentre si combatte la battaglia più avanzata per sconfiggere il cancro – ha detto ancora -  è anche necessario combattere quella per rendere più dignitosa la vita di chi deve convivere con la malattia. E', questa, una straordinaria frontiera di umanità e di solidarietà, che esprime, anch'essa, un contenuto scientifico e medico di assoluto rilievo, come dimostrano le tante esperienze che si stanno diffondendo sulle cure palliative, e che impegnano operatori di primissima qualità e tanti meravigliosi volontari”. Infine il Presidente è entrato nella polemica sulle vaccinazioni. “Occorre contrastare – ha detto - con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati. Lo stesso contrasto va posto quando, con scelte causate soltanto da ignoranza, si negano a figli o altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori; o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità. Sulla salute pubblica occorre essere rigorosi e usare fermezza quando la scelta tocca così direttamente la vita di un bambino, o di qualunque persona; e comporta conseguenze per la condizione di salute degli altri, dell'intera società”.
 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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