E’“Uno di noi”. Questo è il modo più semplice, più diretto, più esplicito e coinvolgente per dire che l’embrione è già “persona”, soggetto umano a pieno titolo e come tale va rispettato e protetto, quale titolare degli stessi diritti che competono a noi. E allora, come tutelarlo?

Ad esempio, evitando che l’Unione Europea finanzi progetti di ricerca che prevedano l’uso e la distruzione di embrioni umani.

E’ l’obiettivo della campagna avviata, a livello continentale, dal “Movimento per la Vita” che, dopo la prima fase che ha visto la sottoscrizione dell’appello in tal senso da parte di due milioni di cittadini europei, sta sviluppando il secondo stadio dell’iniziativa, promuovendo l’adesione di scienziati, medici, psicologi, operatori qualificati del campo sanitario ed oltre. Le adesioni raccolte saranno presentate alle istituzioni europee il prossimo 9 maggio, in occasione della Festa dell’Europa.

ARIS concorre ufficialmente al progetto in cui riconosce gli stessi valori di fede e di ragione che fondano la pluralità di carismi particolari che motivano ospedali, istituti scientifici, centri di riabilitazione ed ogni altra tipologia di servizi sanitari e socio-sanitari che si richiamano all’Associazione.

La civiltà di un Paese si misura soprattutto da qui. Noi ne siamo convinti. Si misura dalla capacità di accogliere la vita, di tutelare il più debole, chi è per definizione fragile e, così disarmato, dipende totalmente da noi.

E’ tempo che anche le classi dirigenti – a cominciare da quella politica – riconoscano la priorità di questi valori che – lo si sappia avvertire o meno – sono fondativi degli stessi principi e degli indirizzi che reggono la base e l’intero impianto dei nostri ordinamenti democratici e, dunque, delle condizioni di libertà che ad essi spetta tutelare e promuovere.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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