Aborti in diminuzione? In ambito ospedaliero le cifre dicono di sì. Ma non è che sia cambiata la coscienza degli italiani o almeno la consapevolezza della paternità responsabile. La diminuzione degli aborti in realtà è dovuta solo agli effetti della pillola dei 5 giorni dopo, che resta comunque un metodo contraccettivo. Sta di fatto che nel 2015 il numero di Interruzioni volontarie di gravidanza risulterebbe inferiore a 90.000, tenuto conto che le sole richieste notificate dalle Regioni sono state 87˙639 IVG, una diminuzione del 9.3% rispetto al dato del 2014, pari a 96˙578 (-6.0% rispetto al 2013, quando erano stati registrati 102˙760 casi). Le IVG cioè sembrerebbe che si sono più che dimezzate rispetto alle 234˙801 del 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia. Nessuno però si è domandato quali siano stati gli effetti della determina AIFA del 21 aprile 2015 (G.U. n.105 dell’8 maggio 2015), che elimina, per le maggiorenni, l’obbligo di prescrizione medica dell’Ulipristal acetato (ellaOne), contraccettivo d’emergenza meglio noto come “pillola dei 5 giorni dopo”. Lo comunica il Ministero della salute in una nota resa pubblica di recente.
Resta invece alto il numero degli obiettori di coscienza. Nel 2014 la relazione conferma valori elevati di obiezione di coscienza, specie tra i ginecologi(70.7%, cioè più di due su tre) in aumento dello 0,7% rispetto al 2013. Ricordiamo che a livello nazionale, si è passati dal 58.7% del 2005, al 69.2% del 2006, al 70.5% del 2007, al 71.5% del 2008, al 70.7% nel 2009, al 69.3% nel 2010 e 2011, al 69.6% nel 2012, al 70.0% nel 2013 e al 70,7% nel 2014
Ministero della salute: in diminuzione gli aborti in Italia
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