Non ci sono soldi per la sanità. E quelli “accantonati” per interventi già approvati e finanziati (almeno così ci era stato detto) sono misteriosamente scomparsi, o almeno se ne sono perse le tracce. Ce lo stanno ripetendo da mesi, in pubblico e in privato. Come accade per esempio negli incontri ai quali partecipano politici di diversi colori ma tutti drammaticamente uniformati dall’identica espressione d’impotenza mentre cercano di rassicurare l’interlocutore occasionale. Costretti spesso a mentire sapendo di dover mentire, anche quando si ergono a paladini contro le malefatte del Governo di turno. In realtà i giochi si sviluppano su altri tavoli, dove la posta in palio è ben più alta. Prendiamo l’esempio della questione rinnovi contrattuali per il comparto sanità, fermi, lamentano gli OS, alla notte dei tempi: Regioni e Stato mettono in scena un bell’esempio di come si gioca a rimpiattino; passano poi alla “palla che scotta” e finiscono con una bella “mosca cieca” : e i guai sono per quello toccato al buio, quasi sempre un poveraccio che sta pure male e non ha i soldi per curarsi, perché, sia chiaro, se bisogna tirar fuori moneta si deve risparmiare sulla spesa, dunque si tagliano tariffe e prestazioni. Ma non si era gridata l’Alleluia Lorenzin per il varo dei LEA? Ma i soldi non ci sono: dunque addio LEA? E cosa accadrà nel prossimo futuro con le previsioni elaborate dall’approvanda e ultraemendata Legge di Bilancio.? Intanto facciamo figli: il bonus bebè è assicurato. Poi abbelliamo le nostre case con un bel prato, anche se abitiamo all’attico, c’è un bonus fiscale; e magari cambiamo tutti gli elettrodomestici, c’è un altro bonus …. Per fortuna almeno alle persone più disagiate si è pensato con il reddito d’inclusione (che certo non risolve alle radici il male ma è solo una compassionevole forma di solidarietà che non rende autonomo l’uomo, non gli dà modo di provvedere lui stesso e con dignità al proprio sostentamento e a quello della propria famiglia).
I soldi non ci sono per la salute degli italiani. E non si possono reperire se non tagliando o imponendo superticket. Ed è qui che viene fuori l’ombra perversa che si allunga sui nostri governanti: per una volta che era stata fatta una proposta seria sul come reperire i fondi per assicurare almeno le medicine innovative ai malati di tumore - aumento di pochi centesimi per le sigarette, proposta questa volta dalla De Biase e da tutta la XII commissione del Senato, ma già bocciata quando fu avanzata dalla Lorenzin -, questa viene “accantonata”, per non dire “ nuovamente bocciata”, perché magari invisa a certe lobby o ritenuta impopolare e dunque cancella-voti di scambio in vista delle elezioni. E poi si lanciano spot televisivi tipo “Il fumo uccide” . Ma che senso ha? In mano a chi siamo?