I successi conseguiti dalla ricerca biomedica rispetto alle evidenze scientifiche per le cure sanitarie sono visibili, ma  è altrettanto evidente che la loro messa in pratica non può essere considerata in maniera automatica, né legata esclusivamente al valore scientifico delle innovazioni, in quanto un ruolo fondamentale è giocato dalle dinamiche sociali di contorno e dalle questioni che attengono a valorizzazione, informazione, comunicazione e relazione terapeutica, nonché alle relative politiche di accompagnamento. I nuovi protocolli, le nuove procedure e i prodotti in campo sanitario sono quasi sempre portatori di una innovazione che amplia gli strumenti a disposizione del clinico e la qualità delle cure, ma la loro applicazione è legata al buon uso, all'appropriatezza, alla compliance, e dunque in ultima analisi al clima sociale che si riesce a costruire attorno ad esse ed al valore sociale che viene loro attribuito. Ne consegue che i meccanismi di diffusione dell’innovazione e delle evidenze scientifiche costituiscono un’area particolarmente critica e delicata sulla quale riflettere. A questo proposito  ci preme richiamare l’attenzione sulla consistenza degli IRCCS associati, sul grande lavoro di ricerca che essi compiono in diversi settori, dunque sull’enorme patrimonio che essi costituiscono  in campo scientifico.

In ambito ARIS si delinea così un quadro di riferimento particolarmente utile per la comprensione della moderna domanda di salute e dei processi che sottendono alla valorizzazione e alla corretta utilizzazione ed applicazione delle scoperte scientifiche. A questo scopo sarebbe certo utile rafforzare il ruolo dei diversi sistemi  comunicativi ed informativi. Infatti ulteriori risultati attengono ad alcune indicazioni propositive rispetto alle azioni da mettere in campo per superare gli effetti perversi e le criticità del processo studiato. Sarebbe pertanto un arricchimento per l’intera rete associativa promuovere una più adeguata diffusione e comunicazione  delle evidenze scientifiche prodotte dai nostri IRCCS in ambito biomedico, da vari punti di vista: la regolazione della informazione e comunicazione sulla scienza in generale e su quella biomedica in particolare, sia in ambito mass-mediale che nella comunicazione digitale; l’implementazione di misure di corretta e capillare diffusione ed applicazione delle evidenze scientifiche in campo sanitario; l’empowerment dei cittadini, dei pazienti e delle loro famiglie ed il miglioramento della health-literacy; le competenze degli operatori, ed in particolare dei medici, nel trasmettere informazioni e valori di riferimento; il ruolo delle reti cliniche nella funzione di tramite tra ricerca ed applicazione; il ruolo delle associazioni dei pazienti; il ruolo del management, ed in particolare del middle management nelle strutture associate.

Un concetto, quello della rete ARIS, difficile da far penetrare nella mentalità associativa, ma che dovrebbe distinguerci. Certo sappiamo bene il ruolo e l’importanza che per i nostri ricercatori rappresentano le grandi riviste scientifiche, quelle che danno la vera notorietà. Ma un piccolo contributo al servizio della comunità ARIS, della sua visibilità anche in questo così importante settore, sarebbe certamente una cosa buona e forse anche utile a dare maggiore forza, perchè scaturita dall’unità,  alle richieste rivolte a chi la ricerca dovrebbe finanziare. E sappiamo bene che questo è comunque un limite nell’ambito di questa area di studi, cioè lo scarso investimento in ricerca scientifica, soprattutto, nel contesto italiano, su ambiti tematici interdisciplinari complessi ed articolati e soprattutto sul tema della sostenibilità sanitaria e dei fattori sociali, etici, economici e giuridici che la condizionano. Senza considerare l'utilità per tutte le associate di poter usufruire dgli importantissimi dati scaturiti dalla ricerca "fatta in casa nostra".

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