"L' accettazione del proprio corpo come dono di Dio e' necessaria per accogliere ed accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica, a volte sottile, di dominio sul creato".

Lo ha sostenuto Papa Francesco che, rivolgendosi alla Pontificia Accademia per la vita, ha ripreso il tema di una visione globale della bioetica, mettendo l'accento su una linea di demarcazione antropologica di fondo: la vita, appunto, come dono o piuttosto come possesso.

La vita come dono e' relazione di gratitudine e di solidarietà'; apre ad una dimensione di libertà autentica.

La vita come possesso si rattrappisce nell'orizzonte circoscritto dell'autodeterminazione.

Afferma ancora Francesco: "..... esiste la vita umana fragile e malata, la vita ferita, offesa, avvilita, emarginata, scartata. È sempre vita umana. È la vita delle persone umane che abitano la terra creata da Dio e condividono la casa comune....."

 

 

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