Ci risiamo. Siamo di nuovo alle prese con la polemica sulle vaccinazioni obbligatorie. Questa volta il Ministro della Salute sembra orientarsi più verso una strada di dialogo che, mentre rinnega il divieto di frequentare la scuola, non esclude una più ragionata e conquistata obbligatorietà. Nel senso che si può arrivare ad una chiarificazione con i cittadini accettando un leale scambio d idee e soprattutto fornendo un’adeguata informazione su basi scientifiche chiaramente non di parte. “Il Parlamento – ha infatti spiegato la Grillo - affronterà come proporre alla popolazione le vaccinazioni, se con metodo dell’obbligatorietà, se con quello della raccomandazione o se con un metodo che secondo me è più intelligente, flessibile sulla base dei dati epidemiologici, con un’obbligatorietà che non preveda necessariamente l’esclusione dalla scuola ma anche una semplice obbligatorietà con le sanzioni economiche e con un processo di d’informazione importante da sottoporre ai genitori che è la modalità che usano i paesi più avanzati come la Germania che ha il 97% di copertura vaccinale”.

“L’esclusione scolastica – ha proseguito il Ministro - è un atto estremo e dev’essere fortemente giustificata. Si pensi che i paesi che ce l’hanno, o ce l’hanno da sempre o non la introducono all’improvviso. In linea di massima tranne Usa e Australia, in Europa pochi paesi hanno questo concetto, perché dipende molto dalle caratteristiche della filosofia del diritto di ogni paese”.

Insomma, per Grillo la legge Lorenzin è troppo estrema e dura e quindi va resa più soft. “Ci sono delle gradualità negli strumenti sanzionatori che lo Stato può tranquillamente usare prima di arrivare a quello estremo (dell’esclusione da scuola ndr.). L’obbligatorietà si può graduare, nell’intensità, nel tempo e anche a livello territoriale perché ci sono magari regioni che hanno coperture vaccinali alte e regioni che le hanno molto più basse, quindi magari prevedere interventi mirati. Questo è il buon senso, non come si è fatto dove è stato introdotto un decreto che ha messo all’improvviso l’obbligatorietà per 10 vaccini quando il giorno prima ce n’erano 4 e nemmeno obbligatori (erano obbligatori ndr.). Per questo abbiamo criticato fortemente il decreto Lorenzin perché non è stato né graduale né preceduto da un adeguato lavoro nonostante la Lorenzin sia stata per 5 anni ministro e le coperture erano da 4 anni in calo”.

Ma il Ministro ha replicato anche alle numerose critiche che sono arrivate anche dal mondo medico sulla nuova circolare Miur-Salute che ha sdoganato l’autocertificazione. “L’autocertificazione non c’entra nulla con obbligo”, ha sottolineato Grillo che ha risposto anche all’allarme dei pediatri sul fatto che la misura sia un passo indietro: “È un allarme ingiustificato perché è stato usato lo stesso metodo nel 2017 e nella prima parte del 2018, non vedo cos’è cambiato, noi abbiamo semplicemente prolungato la possibilità di utilizzare l’autocertificazione perché il precedente Governo non ha fatto l’Anagrafe nazionale dei vaccini attraverso il quale ci sarebbe un automatismo nel conoscere chi è vaccinato e chi no”.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

Scarica il questionario