Il Servizio sanitario nazionale siamo noi, costruiamo insieme il futuro”. E’ lo slogan che ha guidato la Maratona indetta dalla Ministra della Salute Giulia Grillo nei giorni 8, 9 e 10 luglio, in vista della definizione del Patto per la Salute che sarà stipulato da Governo e Regioni per progettare le politiche sanitarie del prossimo triennio 2019-21. Una vera e propria maratona per rilanciare i temi del nuovo Patto dal punto di vista dei rappresentanti dei tre pilastri del nostro Servizio sanitario nazionale: chi lavora, chi produce e le associazioni di cittadini e pazienti. L’Aris è stata rappresentata dal Direttore generale Mauro Mattiacci . Nel suo intervento Mattiacci, dopo aver plaudito alle intenzioni espresse dal Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, il quale nel presentare la legge di bilancio in Senato, aveva manifestato l’intenzione di reintegrare quanto alla sanità è stato tolto in termini di finanziamento, ha fatto notare come nell’approccio alla formulazione di un Patto sulla salute tra le forze sociali interessate non si possa fare a meno di sottolineare l’assurdità della situazione creatasi in Italia, laddove, a fronte del costante aumento della percentuale di quanti non si possono permettere l’accesso alle cure, c’è una parte di italiani che spende oltre 37 miliardi all’anno per curarsi. “Una forbice – ha detto – che si allarga sempre di più tra due Italie è inammissibile e inaccettabile”. Tra le proposte formulate a nome dell’Aris Mattiacci ha sottoposto alla particolare attenzione del Ministro due urgenze:
- Superare i vincoli imposti dall’ art. 15 comma 14 del d.l. 6 luglio 2012, n.95, sulla spending review per interrompere l’obbligo della riduzione della spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da erogatori di diritto privato;
- Provvedere alla carenza di personale medico specialistico nelle Case di Cura. L’introduzione della quota 100 previsto nella Legge di Bilancio 2019 potrebbe interessare nel triennio ‘19/’21 circa 18.000 medici che si aggiungeranno ai 20.000 che andranno comunque in quiescenza secondo la legge Fornero. Si raggiungerebbe così un totale di pensionamenti pari a 38.000 medici, con serio rischio di default in varie discipline da qui a 12 mesi;.
Infine Mattiacci ha colto l’occasione per ribadire, in quanto strutture no profit, la preoccupazione, più che la delusione, per l’indifferenza mostrata dalle autorità istituzionali, dinnanzi alle richieste di copertura degli oneri contrattuali per gli oltre 100 mila lavoratori della sanità privata. Quella che si chiede, ha detto in sostanza, è una doverosa assunzione di responsabilità da parte delle autorità istituzionali nel far rispettare la legge stessa del SSN che prevede per il privato convenzionato no profit, inserito a pieno diritto nel sistema, gli stessi doveri e gli stessi diritti del servizio pubblico, dunque anche il finanziamento dei rinnovi dei contratti del personale.