Da noi il 24 settembre scade l’ultimatum della Corte al Parlamento in tema di suicidio assistito.
In Francia, prende il via la discussione generale all’ Assemblea Nazionale sulla nuova “legge bioetica”.
La Conferenza Episcopale francese ha duramente preso posizione sugli specifici contenuti del nuovo ordinamento normativo che si vorrebbe introdurre, segnalando, peraltro, il rischio di un "eugenismo liberale" che pervade il provvedimento nel suo complesso.
Ha anche rilevato come il provvedimento che giunge all’esame del Parlamento transalpino, supportato in particolare dal raggruppamento politico del Presidente Macron, sia, in buona misura, lontano dalle posizioni più meditate e prudenti emerse dagli Stati Generali della bioetica, cioè dall’ampia consultazione che su tali temi cruciali è’ stata condotta in Francia con il diretto coinvolgimento di istituzioni locali, associazioni ed anche singoli cittadini.
A fronte di questa inarrestabile deriva che, in molti Paesi, scardina progressivamente le più elementari soglie di rispetto della vita, va riconosciuto che si apre una questione che non può più essere sottaciuta e ci riguarda tutti, credenti e non credenti.
A noi spetta segnalare come la preoccupazione che ci muove a fronte delle questioni eticamente sensibili non ci tocca solo in ragione del nostro credo religioso, ma a motivo di un’attenzione a quei valori mirali e civili che attengono la nostra comune umanità’ e vorremmo condividere con tutti gli uomini di buona volontà.