“Cura il tuo prossimo come te stesso: prenditi cura dell’uomo che invecchia” è il titolo di un importante convegno - promosso da ARIS e UNEBA con il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana - e organizzato dall’Istituto Auxologico, svoltosi lunedì 4 ottobre, a Milano presso la Fondazione Ambrosianum.
l’Italia in effetti è il paese più anziano d’Europa, ma la qualità dell’invecchiamento è tra le peggiori, seppur con grande eterogeneità nelle condizioni di salute degli over 65 ed entro il 2030 il numero di anziani non autosufficienti raddoppierà, raggiungendo i 5 milioni. L’Italia conta 14 milioni di over 65, il 23% della popolazione, 5 milioni e mezzo soffrono di tre o più malattie croniche, 4 milioni presentano disabilità. Un terzo degli over 65 e la metà degli over 85 presentano difficoltà nello svolgere normali attività della vita quotidiana. Analizzando i tassi di cronicità per regioni emerge che la Campania è la regione che presenta le peggiori condizioni di salute degli over 65. Ipertensione, artrosi/artriti sono le patologie più comuni, seguite da osteoporosi, malattie del cuore e diabete.
Numeri estremamente significativi, ma soprattutto indicativi dei motivi per cui dall’inizio della pandemia l’attenzione delle Istituzioni sembra finalmente essersi focalizzata sulla condizione degli anziani nel nostro Paese. Un’attenzione che le strutture socio-sanitarie della Chiesa hanno sempre manifestato e che si è concretizzata in numerose strutture dedicate proprio all’assistenza socio-sanitaria della popolazione in età avanzata.
Proprio per dare un nuovo impulso a questa strutturale vocazione è nata l’idea del Convegno inteso come occasione per una riflessione sul prendersi cura della persona, il Welfare del lessico internazionale quando si rivolge all’anziano, evitando semplificazioni e contrapposizioni ideologiche, tenendo conto per la programmazione futura di quanto la pandemia Covid-19 ci ha insegnato.
Nel porgere il suo saluto ai convegnisti il nostro Presidente, P Virginio Bebber, dopo aver sottolineato l’importanza di tutte quelle politiche che tendono al reinserimento egli anziani nel contesto familiare rafforzando il sistema dell’assistenza domiciliare, ha ribadito l’importanza della presenza nel sistema sanitario delle RSA: «Si tratta – ha detto - di strutture fondamentali per rispondere alle esigenze di questa fetta importante della popolazione anche se appare necessaria una loro riorganizzazione. Una riorganizzazione che le renda più rispondenti alle nuove conquiste tecnico-scientifiche e professionali e che soprattutto le valorizzino nello stesso modo nel territorio in cui sono inserite, sia esso il Mezzogiorno, il centro Italia, o ancora più su, a Nord del Paese. In modo tale da renderle capaci cioè di intercettare la domanda economica e sociale di questo “popolo” di anziani spesso soli, con scarse disponibilità economiche e senza aiuto, traducendola in un’offerta di servizi di sostegno che sappia dare risposte concrete».
A questo importante Convegno dedicheremo uno speciale nel prossimo numero della rivista “Sanità ARIS”.