Come è ormai noto il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri, mercoledì 27 settembre, ha approvato la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NaDEF). Non ci risulta al momento disponibile una bozza, dunque ci dobbiamo attenere al comunicato stampa diffuso a margine del CdM. Esaminando la nota ci si può rendere conto quanto influiscano sulle previsioni la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva, con l’aumento dei tassi d’interesse, e le conseguenze della guerra in Ucraina. Per questo il quadro di finanza pubblica riflette un’impostazione orientata alla prudenza più che ai proclami, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia in corso. Tale rallentamento e l’andamento dell’inflazione convince il Governo a puntare su una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Con la conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, si prevede una riduzione della pressione fiscale per il 2024, la cui entità e il cui peso sono tutti da verificare. Resta in ogni caso confermato l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale in maniera più decisa nel corso della legislatura. Gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare riflettono tale impostazione.
Tra i propositi che riguardano più specificatamente la sanità segnaliamo l’impegno in materia di riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario nazionale e dell’assistenza ospedaliera; la Delega in materia di riordino delle professioni sanitarie e degli enti vigilati dal Ministero della salute. Nel paragrafo dedicato al lavoro c’è l’impegno nella prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con un particolare riferimento alla sanità, ma senza specificare se si intende comprendere anche la sanità convenzionata, quasi fosse figlia di un dio minore.