“Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 45 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 7,6 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego)”. È quanto comunica l’Istat nel suo ultimo rilevamento su contratti e retribuzioni. 

Ora, per il pubblico impiego – a fronte della sentenza della Corte Costituzionale sulla illiceità del blocco dei rinnovi per così lungo tempo – l'ARAN l'Agenzia che tratta i rinnovi dei dipendenti pubblici fa sapere di avere disponibili per i rinnovi solo 300milioni di euro frutto della legge di stabilità.

E tale somma dovrebbe coprire le esigenze dei circa 3milioni di dipendenti pubblici, avendo la consapevolezza che agganciati a quei rinnovi vi sono tutti i rinnovi dei contratti di chi svolge un pubblico servizio senza essere ente pubblico: è il caso dei servizi sanitari accreditati gestiti da privati. 

E' vero che si è in un periodo di inflazione inesistente e quindi viene meno il riferimento ai costi generali della vita, ma è anche vero che sono diversi anni che la contrattazione pubblica e quella privata di servizi pubblici è ferma. 

E con essa anche l'adeguamento alle norme giuslavoristiche che nei contratti in essere sono largamente superate dalla produzione del legislatore in questi anni.

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