Se c’è un aspetto che contraddistingue la spesa informatica nella sanità italiana, questo risiede nella mancanza di omogeneità nelle varie aree del Paese. Non è difficile affermare (e trova tra l’altro riscontro nella realtà) che tutto quello che è stato delineato dalla cosiddetta Spending Review non ha fatto altro che rendere prioritarie le innovazioni digitali che portano esclusivamente benefìci alle strutture di tipo socio-sanitario. Tra gli aspetti che sicuramente verranno portati avanti si collocano i sistemi ICT per l’assistenza domiciliare (ovvero l’e-health), il cloud computing e il mobile health. Secondo quanto pubblicato di recente dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano sarebbero diversi i vantaggi da ottenere. Tra l’altro vi sarebbe un risparmio di 6,8 miliardi l’anno, di cui quasi la metà dovuti al fatto di deospitalizzare i pazienti cronici impiegando per questi ultimi la pratica dell’assistenza domiciliare. L’imprenditoria italiana è sicuramente pronta per quest’innovazione, grazie soprattutto alla presenza di aziende all’avanguardia nel settore ITC in ambito sanitario.