Scatterà il 30 giugno l’operazione trasparenza su attività di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, attraverso gli studi clinici realizzati in ospedale, nelle università e nelle strutture pubbliche e private; investigator meeting su prodotti innovativi e su formazione continua e aggiornamento attraverso la partecipazione a seminari e convegni scientifici. L’“operazione trasparenza” è il frutto dell’accordo tra Farmindustria e Fnomceo. Diretta derivazione, va ricordato, del Codice Efpia sulla trasparenza - il Disclosure Code - al debutto in oltre 30 Paesi. In Italia non siamo all’anno zero perché leggi e Codici deontologici sia delle industrie farmaceutiche sia dei medici d’Italia prevedono il rispetto di canoni etici e comportamentali ben precisi. Ma quella battezzata al ministero della Salute sotto gli auspici della ministra Beatrice Lorenzin è una collaborazione piena su dialogo e trasparenza, che possono essere ulteriormente potenziati. A sottolinearlo è in primis la stessa Lorenzin: «La trasparenza - ha spiegato nell’incontro organizzato a Lungotevere Ripa - è oggi un principio ispiratore delle nostre azioni, nell’interesse pubblico, per instaurare un rapporto franco con i cittadini, non in chiave inquisitoria, ma rendendo plastici i rapporti fra istituzioni pubbliche e private. È la vera arma contro qualsiasi forma di opacità, da quelle più innocue a quelle che portano a fenomeni distorsivi. In questo settore - ha aggiunto - abbiamo due elementi: da una parte il bisogno di un cambiamento di modello, che richiederà sempre più un coinvolgimento degli operatori, dall’altro la necessità di allargare l’accesso alle informazioni dei cittadini. Il Disclosure Code è in linea con il lavoro fatto con il presidente Raffaele Cantone sull’anticorruzione, su cui applichiamo protocolli da mesi».

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