Un riconoscimento al lavoro silenzioso svolto dalle Istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana è venuto dal cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il quale, durante la sua prolusione all’assemblea dei Vescovi Italiani ha detto: “In questo contesto, desideriamo anche rivolgere una parola di incoraggiamento alle istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana, ancora numerose e ben radicate nel territorio. In questo lungo momento di crisi, nonostante difficoltà e problemi, esse partecipano a promuovere l’accoglienza e la cura totale delle persone. Auspichiamo che la loro sussidiarietà sia riconosciuta nei piani sanitari regionali, perché la disparità di trattamento non veda penalizzate realtà essenziali al servizio di tutti i cittadini. A proposito della vita umana, intesa in ogni sua fase, i messaggi che arrivano da alcuni Paesi europei devono seriamente preoccupare e far riflettere. La recente morte di un bambino, avvenuta in Belgio per eutanasia, deve interrogarci seriamente: dove stiamo andando? Più in generale prendiamo atto che, ogni volta che si ipotizzano leggi su questi temi decisivi, subito si cerca di pilotare la sensibilità e l’opinione pubblica appellandosi a casi eccezionali di grande impatto emotivo; e si invoca la necessità di ordinare le cose, di normare le procedure. Ma tutto questo accade senza partire dal principio di base, l’inviolabilità della vita umana sempre e comunque: se cade questo principio l’individuo passerà da soggetto da rispettare a oggetto di cui disporre”.

 

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