Il premio Nobel 2016 per la Medicina ha il nome di Yoshinori Ohsumi. Biologo cellulare giapponese, Ohsumi, quarto cittadino nipponico a fregiarsi dell’ambito riconoscimento, ha ricevuto il premio per i suoi studi sull’autofagia cellulare, un meccanismo che consente alla cellula di eliminare le sostanze di scarto, degradandole al suo interno.
Scoperto nel lievito del pane, lo scienziato è risuscito a dimostrare che si tratta di un processo comune a tutte le cellule degli esseri viventi, comprese quelle del nostro organismo. In particolare Yoshinori Ohsumi ha individuato i frammenti di DNA che regolano questo processo, aprendo, come ha dichiarato il Comitato che assegna il premio, “…il percorso alla comprensione di molti processi fisiologici fondamentali, come l’adattamento dell’organismo in caso di fame e la risposta alle infezioni”.
“L’autofagia è alla base di meccanismi fondamentali – ha dichiarato all’Ansa Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia – perché è il processo che porta all’autodistruzione di una cellula, una sorta di suicidio. Un processo che avviene in qualsiasi momento in ogni tipo di essere vivente complesso e in ogni fase, dall’embrione alla senescenza”.
“Se avviene in modo deregolato – ha concluso Redi – abbiamo lo sviluppo di una patologia”.