Stop alla legge Madia sulla pubblica amministrazione. Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale. I giudici chiariscono che per le materie oggetto dei rilievi (tra cui la sanità) serve l’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni per procedere con i decreti attuativi della riforma, non basta cioè il parere consultivo della Conferenza delle Regioni come previsto dalla legge Madia. La sentenza della Consulta, depositata con il n. 251/2016, interviene a giudicare la legittimità costituzionale di alcune norme della legge di riforma delle amministrazioni pubbliche (legge Madia n. 124/2015), su ricorso della Regione Veneto, facendo saltare i decreti attuativi della Riforma Pa approvati ieri dal Cdm. Sotto esame le norme su cittadinanza digitale, dirigenza pubblica, lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, partecipazioni azionarie delle amministrazioni pubbliche, servizi pubblici locali di interesse economico generale, ma per la sanità il punto focale è rappresentato dalle norme sulle nomine dei manager delle aziende sanitarie e ospedali e la creazione dell’albo dei dg.
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Legge Madia sulla PA: tutto da rifare
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