E’ giunto alla undicesima edizione il Forum Risk Management in Sanità. Un atteso appuntamento annuale, in corso a Firenze dal 29 novembre al 2 dicembre 2016.

Quattro giorni di lavori, 81 sessioni scientifiche, 890 relatori impegnati.

Maggiore attenzione alla salute dei cittadini, miglioramento dei servizi sanitari, individuazione di percorsi innovativi da un punto di vista clinico e assistenziale, creazione di nuove partnership tra pubblico e privato al fine di ottenere quelle risorse necessarie al rinnovamento tecnologico in sanità: questi alcuni dei temi sui quali si stanno confrontando i diversi professionisti del mondo della sanità.

E ancora, sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale, considerazione della sanità non solo come spesa, ma anche come investimento, e quindi innovazione, ricerca, coesione sociale e sviluppo, capacità di gestione efficace ed efficiente del progressivo aumento delle malattie croniche, che attualmente assorbono più dell’80% delle risorse disponibili.  

Discusso anche il tema dei vaccini, per il quale viene lamentata scarsa autorevolezza e capacità di comunicazione da parte degli esperti.

“La riduzione della copertura vaccinale è un nostro fallimento – afferma Ranieri Guerra, Direttore Generale Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute – sarà così finché non riusciremo ad avere autorevolezza e capacità di comunicazione tali per far capire ai cittadini il rischio di malattia”.

In dirittura d’arrivo il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, che prevederà, oltre all’istituzione dell’anagrafe vaccinale, la possibilità di intervenire sui medici che infrangono il codice deontologico sconsigliando i vaccini. Tra gli obiettivi del nuovo piano, la eliminazione delle diseguaglianze che ancora esistono tra le diverse regioni italiane riguardo all’offerta vaccinale.

Si calcola che ogni anno i vaccini salvino 2,5 milioni di vite umane, consentendo un considerevole risparmio di risorse in termini di farmaci, ricoveri ospedalieri, giorni di assenza per malattia sul posto di lavoro.

Cifre che aumentano se consideriamo la popolazione anziana, che costituisce il 90% degli 8 mila morti per influenza. Per questa fascia di età il nuovo piano vaccinale presenta vaccinazioni che proteggono da malattie che possono risultare letali. Resta ancora da affrontare il problema della bassa copertura, per un insufficiente ricorso alla pratica vaccinale da parte della popolazione di ultrasessantacinquenni.     

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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