Ogni due minuti un bambino perde la vita nel mondo a causa della malaria, ma i fondi sono insufficienti a raggiungere gli obiettivi di riduzione prefissati entro il 2020, e anzi si rischia di perdere anche i successi avuti finora. Lo afferma il rapporto annuale dell'Oms, secondo cui l'Africa subsahariana è la zona più colpita. Il documento ha censito nel 2015 212 milioni di nuovi casi e 425mila morti, il 70% dei quali sotto i cinque anni di età. Il 92% dei casi e il 90% dei morti si sono verificati appunto nell'Africa subsahariana, dove la percentuale di copertura dei programmi di prevenzione è la più alta mai registrata ma ancora metà della popolazione a rischio non ha accesso alle zanzariere trattate con insetticida, uno dei principali metodi di prevenzione. Sul fronte dei fondi l'Oms registra, dopo l'aumento visto tra il 2000 e il 2010, una sostanziale stagnazione a 2,9 miliardi di dollari l'anno nel periodo successivo, appena il 43% di quanto servirebbe per raggiungere l'obiettivo di una riduzione del 40% dei casi entro il 2020. "Stiamo sicuramente vedendo dei progressi - sottolinea Pedro Alonso, direttore del programma malaria dell'Oms -, ma il mondo sta ancora arrancando nel raggiungere gli alti livelli di copertura dei programmi di prevenzione e trattamento necessari a debellare la malattia".
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Allarme malaria in Africa: ogni due minuti muore un bimbo per mancanza di medicine
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