Nonostante le continue rassicurazioni degli esperti, il vademecum diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità, le informazioni messe a disposizione dalle Regioni, tra la popolazione è ancora allarme meningite e corsa ai vaccini.
I servizi regionali di sanità pubblica assicurano come non ci sia un reale incremento dei casi di infezione da meningococco, gli esperti fanno sapere che i 178 casi segnalati nel 2016 hanno evidenziato una diminuzione rispetto all’anno precedente, ma il timore non accenna a diminuire.
E in tutte le Regioni italiane aumenta la richiesta di vaccino antimeningococcico, anche tra quei genitori che nel 2015 avevano rifiutato la profilassi vaccinale per i loro figli.
Il Ministero della Salute effettua un continuo monitoraggio della situazione, e in una recente nota, diffusa al termine di una riunione tecnica tra rappresentanti dello stesso Ministero, dell’ISS, dell’Agenzia Italiana del Farmaco, del Comando dei Nas e di Farmindustria, ribadisce che “non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica relativa alla meningite a livello nazionale”. Inoltre “non esiste alcuna difficoltà di reperimento dei vaccini nel Paese, e non c’è stata alcuna interruzione nell’approvvigionamento degli stock”. E’ necessario – prosegue la nota - “seguire il calendario vaccinale e consultarsi con il proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni”.
Alla riunione, convocata dal Direttore generale della Prevenzione sanitaria, hanno partecipato anche i referenti della Regione Toscana, nella quale già da alcuni anni si è registrato un numero più elevato di episodi di infezione da Meningococco C.