Sono circa 10 milioni gli italiani che nel 2016 hanno rinunciato a curarsi. Poco meno di una famiglia su due (47,1%) non ha fatto ricorso alle cure per motivi economici (il 3,9% non si fida del sistema sanitario della Regione di appartenenza e andare fuori costa troppo), liste di attesa troppo lunghe, ma anche per difficoltà ad assentarsi dal lavoro, paura delle cure o perché in attesa di una risoluzione spontanea del problema. Sono alcuni dei dati contenuti nell’IPS, Indice di Performance Sanitaria, a cura dell’Istituto Demoskopika. Sette gli indicatori presi in considerazione per fotografare lo “stato di salute” della sanità italiana, con una mappatura che disegna Regione per Regione: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, spesa sanitaria, famiglie impoverite a causa di spese sanitarie out of pocket, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica.

 

Il Piemonte, la Regione più virtuosa, scavalca il Trentino Alto Adige, che retrocede di tre posizioni. Stabile sul podio anche Lombardia, in seconda posizione, ed Emilia Romagna, medaglia di bronzo. Fanalino di coda la Calabria, mentre il Lazio scende di ben 10 step. In discesa anche Umbria e Liguria, inserite nel gruppo delle Regioni “influenzate” insieme a Valle D’Aosta, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Veneto, Friuli Venezia Giulia. Non passano l’esame Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Il Nord quindi resta più virtuoso del Sud, che detiene il primato del maggior numero di Regioni in cui si registra inefficienza sanitaria.

 

I più soddisfatti per i servizi ospedalieri sono i cittadini del Trentino Alto Adige, il minor indice di gradimento si registra in Puglia. Per la mobilità sanitaria attiva è in testa il Molise, ultima la Sardegna, mentre la Basilicata detiene il primato negativo della mobilità passiva, con il 24,1% di ricoveri fuori Regione. Trend differente per la Lombardia, che appare la Regione in cui si registra il minor numero di ricoveri extraregionali. E’ ancora il meridione a sostenere oltre il 60% delle spese legali complessive per contenzioso e sentenze sfavorevoli, in primis la Calabria con 19,6 milioni di euro nel 2016, su un ammontare complessivo in tutto il territorio nazionale di oltre 191 milioni.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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