La normativa anticorruzione riguarda anche le attività svolte da istituzioni non profit siano esse  - nel nostro caso – enti ecclesiastici o realtà Onlus.

Le realtà ARIS per la loro vocazione e mission, non dovrebbero aver bisogno di norme anticorruzione tanto dovrebbe essere radicato nel loro fare quotidiano sia quanto di etico si portano nel DNA sia la capacità di rendicontare pubblicamente tutto quanto ricevono e trasformano in servizio alle persone fragili.

Comunque, in particolare a partire dal comma 2 lettera C dell’articolo 3 del decreto legislativo sulla trasparenza 97/2016, e cioè la norma che estende la specifica disciplina “ alle associazioni, alle fondazioni e agli enti di diritto privato comunque denominati, anche privi di personalità giuridica, con bilancio superiore a cinquecentomila euro, la cui attività sia finanziata in modo maggioritario per almeno due esercizi finanziari consecutivi nell’ultimo triennio da pubbliche amministrazioni e in cui la totalità dei titolari o dei componenti dell’organo d’amministrazione o di indirizzo sia designata da pubbliche amministrazioni” sarà bene che ogni centro o realtà ARIS si attrezzi adeguatamente per poter rispondere in ogni momento con la massima trasparenza e tranquillità ad ogni verifica utile.

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