452 pagine come guida e strumento per la formazione continua sul piano etico degli Operatori Sanitari. E’ la Nuova Carta degli Operatori Sanitari, presentata recentemente in Vaticano, in occasione della Conferenza Stampa indetta per la 25° Giornata Mondiale del Malato, in programma a Lourdes il prossimo 11 febbraio.

Una nuova edizione che sostituisce la precedente del 1995, e che tiene conto delle conquiste in campo scientifico, delle nuove realtà socio-sanitarie e dei pronunciamenti del Magistero della Chiesa Cattolica in questo particolare settore.

Agli operatori sanitari, alle cui classiche figure di medici, infermieri e ausiliari si aggiungono coloro che a vario titolo operano nel mondo della salute (biologi, farmacisti, amministratori, legislatori in materia sanitaria e altri ancora), è richiesto un particolare senso di responsabilità nel portare avanti un servizio al sofferente, senza disattendere mai la fiducia di coloro che, nell’esperienza della malattia, si affidano con fiducia al loro operato. Un servizio chiamato a seguire e accompagnare l’esistenza in tutte le sue tappe fondamentali: generare, vivere e morire.

La fertilità e le problematiche di carattere etico, tecnico e scientifico che l’accompagnano, i nuovi tentativi di generazione umana in laboratorio, la diagnosi prenatale, sono alcune delle cruciali tematiche affrontate nella sezione del “generare”.

Altri temi che influenzano notevolmente la vita dell’uomo e della società in cui opera vengono affrontati nella sezione del “vivere”, non ultima la sfida dell’aborto e le nuove problematiche ad essa correlate, con cui la società odierna si confronta - un campo in cui la Chiesa conferma la sua posizione di sempre. Esaminati anche settori particolarmente attuali come prevenzione, vaccini, terapia genica, accesso ai farmaci e alle tecnologie disponibili, per una difesa del diritto alla salute che si estenda a tutte le fasce di popolazione, specie quelle più deboli, in tutti i Paesi del mondo.

Tra le novità il riferimento, in alcuni articoli della Nuova Carta, alla sperimentazione sui minori o adulti incapaci a decidere, soggetti vulnerabili, donne in età fertile in situazioni di emergenza.

Particolare rilevanza, nella sezione dedicata al vivere, è data alla consulenza di etica clinica, strumento per facilitare l’individuazione e la risoluzione di conflitti e dubbi etici che operatori sanitari, pazienti e familiari si trovano a dover affrontare e che comportano delle scelte diagnostico-terapeutiche, da effettuare in un’ottica valoriale sia etica che medica.

Il paziente nella fase terminale della sua malattia rappresenta il punto focale della sezione del “morire”, con specifico riferimento alle dichiarazioni anticipate di trattamento, oggetto di attuali discissioni in Parlamento.

“La Carta afferma – spiega Antonio Gioacchino Spagnolo, Direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – che devono essere sempre rispettati la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente, ma il medico non è comunque un mero esecutore, conservando egli il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà discordi dalla propria coscienza”.

Proprio in questa fase estrema della malattia, la nutrizione e l’idratazione sono considerate cure di base dovute al morente, quando non risultino troppo gravose o di alcun beneficio, e “la loro sospensione non giustificata – continua Spagnolo – può avere il significato di un vero e proprio atto eutanasico”.

Confermata l’eticità della sedazione palliativa profonda nelle condizioni prossime alla morte, nel rispetto però di protocolli etici corretti e in presenza di continui monitoraggi.

Anche nel nuovo documento si esprime ancora la necessità della tutela della dignità del morire, con l’esclusione sia di pratiche eutanasiche che di accanimento terapeutico.  

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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