Il nuovo Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS è stato inviato alla Conferenza Stato Regioni. Il documento si articola su più punti che tengono conto delle maggiori criticità rilevate nella diagnosi e cura della infezione da HIV e della malattia conclamata.

Prevenzione, presa in carico, strategie di comunicazione sono alcuni degli interventi sottolineati dal Ministero. Obiettivo principale è ridurre il numero di infezioni e migliorare lo stato di benessere e di salute delle persone che vivono con HIV/AIDS (PLWHA) e tutelarne i diritti sociali e lavorativi.

La prevenzione rimane una strategia fondamentale, che si declina attraverso la realizzazione di progetti che definiscano modelli di intervento atti a ridurre il numero di nuove infezioni, quali la promozione di un esercizio consapevole della sessualità, l’utilizzo di siringhe sterili e dei test HIV (con programmi di offerta gratuita), l’uso dei farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione materno-fetale e altro ancora.

Per avere un quadro ben definito,  è necessario fare emergere il “sommerso” attraverso la facilitazione dell’accesso al test e alle cure e il mantenimento della continuità di trattamento da parte dei pazienti con diagnosi, aspetto che, al momento, desta non poche preoccupazioni. E’ stato infatti rilevato che su 120 mila persone con HIV/AIDS, il 15% non è stato inserito o mantenuto in cura.

Di particolare importanza la coordinazione dei piani di intervento su tutto il territorio nazionale. Secondo il nuovo piano, le Regioni dovranno unificare i due sistemi di sorveglianza HIV e AIDS, prevedendo una scheda di segnalazione, uniforme per tutte le regioni, utilizzata sia per la prima diagnosi di HIV che per quella di AIDS. La piattaforma di inserimento dati dovrà essere nazionale e centralizzata e prevedere dei must-enter per evitare i missing nelle variabili principali, segnalare in automatico i duplicati di casi diagnosticati in anni o in regioni diverse, monitorare il numero dei test effettuati annualmente e misurare l’incidenza delle infezioni recenti da HIV tra le nuove diagnosi.

Attenzione anche per le strategie di comunicazione, ritenute attualmente insufficienti perché mancanti di continuità temporale e non in grado di verificare in modo efficace l’impatto e l’efficacia sulla popolazione. A questo proposito, il piano prevede di incrementare le risorse economiche investite in questo settore, al momento esigue per raggiungere gli obiettivi fissati.

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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