Nonostante siano ormai trascorsi due anni dall’approvazione da parte dell’Oms della dichiarazione “Kids Save Lives”,  - il documento che  raccomanda l’inserimento nei programmi di tutte le scuole del mondo di due ore di formazione all’anno sulla rianimazione cardiopolmonare per i ragazzi dall’età di 12 anni - la situazione europea sulla diffusione dell’educazione in tema di rianimazione cardiopolmonare e primo soccorso nelle scuole è ancora molto disomogenea. A questo proposito l’Italian Resuscitation Council  ha presentato una mappa europea dell’insegnamento delle manovre di primo soccorso nelle scuole  che evidenzia come “a questa età i bambini sono maggiormente recettivi alle istruzioni che vengono loro fornite e possono apprendere più facilmente come aiutare una persona in arresto cardiaco. Iniziare a formarsi in giovane età significa far sì che la rianimazione cardiopolmonare possa diventare un’abilità permanente come andare in bicicletta o nuotare: non dimenticheranno più come si salva una vita”.   Tuttavia, ad oggi, in soli 5 stati (Belgio, Danimarca, Francia, Italia e Portogallo) è presente una legislazione che regola l’insegnamento delle manovre salvavita agli studenti (per l’Italia a prevedere, nelle scuole, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la  conoscenza  delle tecniche di primo soccorso è il comma 10, art. 3, della Riforma della Scuola Legge n. 107 del 13 luglio 2015). In altri 16 Stati è stato dato soltanto un suggerimento all’insegnamento, mentre in tutti gli altri Paesi europei al momento non è previsto nessun intervento in materia. Ma anche nei Paesi in cui è presente una legislazione in materia, “si riscontrano diversi problemi organizzativi la cui soluzione, richiede un maggiore supporto da parte delle istituzioni”, evidenzia l’Irc

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