L’Onorevole Federico Gelli ha presentato due emendamenti alla Legge Gelli-Bianco nei quali si chiede la modifica dei limiti risarcitori per l'azione di rivalsa.

Nel dettaglio, nel testo si chiede di sostituire all'articolo 9, commi 5 e 6, le parole "retribuzione lorda moltiplicata per il triplo", con "pari al triplo della retribuzione lorda". "Evidentemente- ha spiegato Gelli -  in base al principio di ragionevolezza, la norma deve essere interpretata nel senso di non superiore al triplo. Al di là dell'espressione non particolarmente felice, infatti non si può pensare che il legislatore abbia voluto intendere che il reddito debba essere moltiplicato per il triplo. Ciò equivarrebbe, in pratica, a non porre alcun limite".

Verrebbe in questo modo a sanarsi una situazione che potrebbe avere delle ricadute importanti per gli operatori sanitari dal momento che, potenzialmente, le compagnie assicuratrici, in caso di colpa grave nell'azione di rivalsa da parte dell'azienda, avrebbero potuto agire nei loro confronti senza alcun limite.

Infine, al comma 3 dell'emendamento Gelli si chiede di unificare due fondi: quello di garanzia dei cittadini istituito all'articolo 14 della legge sulla responsabilità professionale per i danni derivati da responsabilità sanitaria, e quello istituito dalla legge Balduzzi per agevolare l'accesso alla copertura assicurativa da parte degli esercenti le professioni sanitarie che svolgano la propria attività in regime libero professionale. Sarà poi compito dei successivi decreti attuativi della legge sulla responsabilità professionale individuare le modalità di finanziamento di questo nuovo fondo unico.

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