La Gran Bretagna ha appena pubblicato un elenco di ‘articoli’ che non dovrebbero essere prescritti di routine nelle cure primarie. La guida è indirizzata ai Clinical Commissioning Group (CCGs), ovvero a consorzi di medici di famiglia ai quali il governo inglese affida un’ingente fetta delle risorse sanitarie, da gestire con i fornitori di servizi sanitari in una data area geografica. Ogni CCG gestisce in media 225.000 persone.
La proposta di questa guida, che si articola in oltre 40 pagine, è quella di smettere di prescrivere 18 prodotti o gruppi di prodotti (o di cominciare a deprescriverli), ivi compresi quelli omeopatici e i trattamenti a base di erbe, che costano ai cittadini che pagano le tasse qualcosa come 141 milioni di sterline l’anno.
Obiettivo di questa ‘guida’ è quello di supportare i CCG nei loro processi decisionali e in ultima analisi di aiutarli a migliorare le loro pratiche prescrittive. La promessa legata all’implementazione di questa pratica virtuosa è quella di reinvestire quanto risparmiato per migliorare le cure dei pazienti.
Per il momento, l’elenco delle prescrizioni che non dovrebbero più rappresentare una priorità nelle cure primarie, è stato pubblicato come parte di una consultazione nazionale che dovrebbe coinvolgere appunto i CCG, ma anche il pubblico e i pazienti. Viene specificato che questo documento non rappresenta tuttavia un atto di imperio, visto che l’eventuale prescrizione dei prodotti qui elencati resta a discrezione del medico.
L’elenco è stato redatto dai Clinical Commissioners dell’NHS, che sono i rappresentanti nazionali dei CCG. Le raccomandazioni finali sono il frutto del lavoro dei Clinical Commissioners in partnership con un gruppo di lavoro clinico scelto dall’NHS inglese e comprendente rappresentanti di prescrittori, farmacisti e stakeholder nazionali.
I criteri di scelta dei prodotti da includere nella lista sono stati: bassa efficacia clinica, mancanza di solide evidenze scientifiche, possibili problemi di safety. Presenti nella lista anche prodotti con una buona efficacia clinica ma sostituibili con altri dotati di un miglior rapporto costo-efficacia e anche prodotti efficaci ma non ritenuti una priorità di spesa dall’NHS. Sono stati a questo proposito ampiamente utilizzati i criteri contenuti nelle linee guida del NICE (National Institute for Health and Care Excellence).
Per ogni prodotto nella lista sono state redatte raccomandazioni specifiche, come quella di non iniziare a prescriverlo in un nuovo paziente; quello di supportare i medici prescrittori nella sospensione di un determinato prodotto; quello di prescrivere uno dei farmaci presenti nella lista solo in circostanze eccezionali o di deprescriverli, coadiuvati nella scelta da un team multidisciplinare o da altri professionisti sanitari o da specialisti. La lista dei farmaci da non prescrivere, se non in circostanze eccezionali, a spese del NHS sarà successivamente aggiornata su base annuale.
Tagli e sprechi: da una guida stilata in Gran Bretagna una proposta per l’Italia
- Ufficio Comunicazione
