Ancora zanzare Killer. Dopo la scoperta dell’esistenza in Trentino della zanzara anofele (quella che trasmette anche la malaria per intenderci ), dell’infezione Chikungunya diffusa nel Lazio dalla zanzara tigre, torna a espandersi e a mietere vittime anche la zanzara culex, quella normale, la cui puntura può scatenare il virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus), arbovirus di origine africana che da qualche anno colpisce in Italia, soprattutto nell'area della Pianura Padana. Il virus è stato infatti rilevato in un cavallo nella provincia di Grosseto, dunque diventano 23 le province tra Nord e Centro (in particolare in Lazio e Sardegna) colpite. Il Centro nazionale sangue ha disposto l'introduzione del test Nat per il virus del Nilo occidentale per le donazioni di sangue nel grossetano, e la sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte in queste province nella stagione estivo-autunnale 2017. Ecco dunque l'elenco aggiornato delle province interessate: Reggio Emilia, Ravenna, Modena, Venezia, Rovigo, Brescia, Cremona, Bologna, Ferrara, Padova, Verona, Oristano, Mantova, Novara, Pavia, Milano, Piacenza, Lodi, Viterbo, Treviso, Vicenza, Livorno, Grosseto.

Il virus compare in Italia in agosto-settembre, viaggia con gli uccelli e viene trasmesso dalla zanzara culex, la zanzara comune. L'infezione tende a colpire il cavallo e l'uomo ed è in oltre l'80% dei casi asintomatica; nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale, ma nell'1% l'infezione virale può provocare meningite o meningo-encefalite. West Nile Virus o virus del Nilo Occidentale (WNV) è il nome dell'arbovirus che si aggira nel Centro-Nord Italia, appartenente alla stessa 'famiglia' di febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese. Il nome deriva dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna, per poi diffondersi dall'Egitto agli altri Paesi negli anni Cinquanta. La malattia ha un andamento endemico-epidemico.

  Considerata un rischio minore per l'uomo fino alla prima metà degli anni Novanta, la malattia è salita all'onore delle cronache nel 1994 con un focolaio epidemico in Algeria caratterizzato per la numerosità dei casi di encefalite. A distanza di soli 2 anni, nel 1996, si è poi verificata una nuova grande epidemia in Romania, anche in questo caso associata ad un alto numero di casi di malattia neuroinvasiva. Dopo aver fatto la sua comparsa in Europa in anni più recenti, il virus è apparso negli Stati Uniti d'America, dove la prima epidemia è stata dichiarata nello stato di New York nel 1999. Il virus è ormai diffuso a livello mondiale e, dagli Stati Uniti, si è ormai esteso al Canada e, verso sud, nelle isole Caraibiche e nell'America Latina. La conseguenza più grave di questi attacchi è che, per precauzione, vengono sospese le donazioni di sangue nelle province più colpite dai virus con immaginabili gravissime ripercussioni per chi di sangue ha bisogno per vivere.

 

 

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