Senza antibiotici efficaci il successo di gran parte della chirurgia e della chemioterapia per trattare il cancro sarebbe compromesso. Ad affermarlo è l’Oms, che, in un dossier aggiornato ad ottobre 2017, ritorna ancora sul pericolo sempre più pressante della resistenza antimicrobica (AMR).
L’AMR, avverte l’agenzia speciale dell’Onu per la salute, è un pericolo sempre più grave per la salute pubblica globale e richiede azioni in tutti i settori governativi e della società. Il costo dell’assistenza sanitaria per i pazienti con infezioni resistenti, infatti, è superiore a quello per la cura dei soggetti con infezioni non resistenti, questo sia per la durata della malattia che per la necessità di utilizzo di test addizionali e di farmaci più costosi. La resistenza ai farmaci, ad esempio, sta rendendo molto più complicato il trattamento di patologie come la tubercolosi, la malaria, l’infezione da HIV.
Per rispondere in modo efficace a questa complessa problematica è necessaria, a parere dell’Oms, un’azione coordinata, attraverso piani nazionali, che riduca al minimo la resistenza ai farmaci, troppo spesso utilizzati in modo improprio ed eccessivo. Occorrono maggiori investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi presidi antimicrobici, vaccini, e strumentazioni diagnostiche.
A supporto della necessità di strategie congiunte, che coinvolgano tutti i Paesi, nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York lo scorso settembre, i capi di Stato hanno approvato una dichiarazione politica, nella quale veniva segnalato l’impegno ad adottare un approccio ampio e coordinato per affrontare adeguatamente le cause fondamentali della AMR, in tutti i settori coinvolti: la salute umana, animale e l’agricoltura.