Il Finanziamento del Fondo sanitario nazionale   non è sufficiente. Gli incrementi per il 2018 dovrebbero essere commisurati al contributo di 604 milioni di euro di cui dovranno farsi carico le Regioni ordinarie per il mancato pagamento di quelle a statuto speciale, ci sono poi gli oneri per il rinnovo dei contratti stimati in 1,3 mld ed il superamento della questione legata al payback con circa 600 mln di euro di minori entrate. Ma soldi non ce ne sono. Le osservazioni dei senatori della Commissione Sanità del Senato contenute nel parere approvato alla legge di Bilancio sembrano riprendere quasi integralmente quanto denunciato in V Commissione dal coordinatore degli assessori al Bilancio della Conferenza delle Regioni, Massimo Garvaglia.
 
Ma le richieste della XII Commissione non si fermano qui. Nel parere si richiedono misure idonee alla rimozione dei vincoli relativi all'assunzione di personale al fine di consentire la "piena ed effettiva erogazione dei Lea", nonché misure finalizzate a far fronte "all'impoverimento dei fondi contrattuali intesi a premiare i meriti professionali, i disagi professionali e le innovazioni organizzativo-gestionali".
 
Alla luce, poi, del piano di assunzione di 1500 nuovi ricercatori nelle università, si lamenta l'assenza di un'analoga attenzione per i ricercatori del Ssn.
 
Quanto al payback, i senatori della XII Commissione invitano a non considerarlo come "lo strumento unico" della governance farmaceutica. Viene inoltre posto in rilievo il problema legato ai tempi di ingresso dei nuovi farmaci che in Italia è stimato in 482 giorni, "tra i più alti in Europa".
 
Si propone un'abolizione progressiva del superticket sull'intero territorio nazionale e, infine, viene espressa preoccupazione per le ricadute sulle politiche sociali e non autosufficienza a causa del taglio di 300 mln alle Regioni.

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