Pubblichiamo l’intervento del Dr. Alessandro Signorini Direttore Generale della Fondazione Poliambulanza - Brescia (Italia), durante i lavori della  XXXII Conferenza Internazionale organizzata in Vaticano dal Pontificio Consiglio per il Servizio dello Sviluppo Integrale  Umano

 Fondazione Poliambulanza, Istituzione associata all'ARIS, è un istituto ospedaliero che ha raggiunto posizioni di rilievo nel panorama della sanità italiana e, in particolare della sanità della regione Lombardia,   consolidando  alcuni risultati di grande importanza: è oggi il 2° ospedale della provincia di Brescia ( territorio di circa 1.200.000 abitanti), è sede del 2° dipartimento emergenza  della Lombardia Orientale ( provincie di Brescia, Mantova e Cremona), è il 7° punto nascita Lombardia con tendenza all’aumento delle nascite, rispetto ad un territorio fortemente in controtendenza, è il 10 ° presidio ospedaliero della Regione Lombardia come volume del fatturato economico, è uno dei 18 ospedali italiani «certificati»  Joint Commission International.

La storia di Poliambulanza è, fin dalle origini, la storia di esperienze diverse che si fondono in un progetto il cui elemento unificante è la comune radice dell’ispirazione religiosa nello svolgimento di attività sanitarie, di assistenza sociale, di formazione degli operatori professionali della sanità.

Il nome Poliambulanza trova infatti origine in una iniziativa, strutturatasi nei primi anni del secolo XX,  gestita poi  ( e divenuta parte integrante della corrispondente “Opera” ) da una Congregazione religiosa[1], per poi trasformarsi in Fondazione e “fondere” le esperienze di diversi originai “carismi”.

L’Istituzione della Fondazione ha comportato la necessità di ridefinire, allineando l’opera di tutti i diversi componenti ad una finalità comune ed esplicita, un manifesto programmatico ( la “mission” della Fondazione “)  che sinteticamente  comprende : “ curare i pazienti avendo cura di mantenere il pieno rispetto della loro dignità, in applicazione dei principi di tutela della vita, promozione della salute, recupero della delle disabilità, offrendo i più alti livelli e standards  di cura e confort per le persone”

Le origini di Poliambulanza (ed il nome stesso deriva dalla prima esperienza nata nel cuore storico della città di Brescia) risalgono ad una iniziativa solidaristica integrata tra 12 medici (laici) volontari,  Le Suore Ancelle della Carità , la Congrega Apostolica , antica charity cittadina. 

Si diede vita ad un primo Poli-ambulatorio per i poveri della città, sede anche di una delle prima organizzazioni di trasporto con ambulanza

Successivamente, crescendo la complessità dell’impegno di Poliambulanza, le Suore Ancelle della Carità realizzarono una sede propria dell’attività, per l’epoca una moderna ed attrezzata struttura di “ricovero e cura” ed  incorporarono definitivamente all’interno delle Opere della rispettiva congregazione le attività riferite a Poliambulanza.

La storia dei “cambiamenti” in Poliambulanza conosce una tappa importante nel 1997, quando l’antica sede dell’Opera, realizzata nei primi anni del XX secolo, viene sostituita da una moderna struttura, costruita ex novo ed ispirata al principio di superare il profilo tecnico operativo dei una semplice “casa di cura” per divenire un autentico policlinico multi specialistico, dotato di servizi di alta specializzazione.

Si trattò di una trasformazione strutturale, tecnologica, di profilo operativo ma sempre contenuta all’interno di una tradizionale gestione che faceva riferimento alla governance della Congregazione proprietaria della struttura.

Non si modificavano quindi i riferimenti valoriali tradizionali e l’Opera si identificava direttamente con il carisma originale delle Suore Ancelle della Carità, si costituivano tuttavia le basi per offrire al territorio della Lombardia orientale una nuova struttura, attrezzata per competere in un ambito che stava rapidamente assumendo il profilo di un autentico “mercato” sanitario, soprattutto in seguito alla trasformazione in senso aziendalistico dell’intero Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 2005 le Suore Ancelle della Carità decisero di raccogliere intorno a Poliambulanza, altre risorse ed altre collaborazioni nel mondo cattolico per attrezzare in maniera più strutturata l’istituto ospedaliero alla “competizione” ormai consolidata nell’ambito della sanità locale e regionale.

Nacque così la Fondazione Poliambulanza,   sostenuta da 4 Enti Promotori:  2 Congregazioni Religiose (  Suore Ancelle della Carità –Brescia e  Poveri Servi  Divina  Provvidenza – “Don Calabria”-Verona, l’ Università Cattolica del Sacro Cuore e la  Diocesi di Brescia.

La costituzione della Fondazione determinò alcune importanti conseguenze sul piano della gestione dell’opera e dei riferimenti valoriali: si compì il salto culturale di considerare riferimento di origine non solo il Carisma proprio dei “Santi  Fondatori” delle Congregazioni ma l’appartenenza più ampia al disegno Ecclesiale, certificato dalal presenza, tra gli Enti promotori della Fondazione dello stesso Vescovo della Diocesi di Brescia. A tali “fondatori” si aggiunse l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nella convinzione che nessuna opera ospedaliera moderna possa risultare estranea al mondo della ricerca scientifica e della formazione dei professionisti sanitari.

Si dovette quindi individuare un modello in grado di declinare i «valori carismatici» originari nel nuovo orizzonte organizzativo, si costituì quindi la «consulta dei fondatori» quale organo di indirizzo e verifica della aderenza dell’opera ai valori fondanti e venne profuso un impegno motivazionale importante all’’interno del dei collaboratori,  per costruire : senso di appartenenza, consapevolezza delle finalità istituzionali, corresponsabilizzazione nelle strategie aziendali e nel consolidamento dei risultati

I risultati ottenuti furono presto positivi ed incoraggianti : crescita complessiva dell’attività,  rafforzamento dell’immagine nella comunità di appartenenza, consolidamento di un modello di efficienza gestionale, esplicitamente orientato ad una finalità non profit ed accompagnato da iniziative di impegno nell’ambito della solidarietà e della tutela della vita.

Infatti oltre al “core” dell’attività ospedaliera, si resero operativi anche la “Poliambulanza Charitatis Opera”, orientata al sostegno della prossimità al bisogno «locale» e delle iniziative ospedaliere in paesi in via di sviluppo, si costituì un centro di ricerca «etica» ( cellule staminali adulte derivate da placenta umana) e si profuse grande impegno

Anno 2010 : un tappa qualificante nel percorso di “integrazione tra esperienze diverse” mediante l’ acquisizione dell’ospedale classificato S. Orsola ( già dei FBF).

Nel biennio 2009-2010 furono messi a punto gli accordi per procedere alla “cessione del ramo d’azienda” costituito dall’ospedale classificato S. Orsola dalal Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli alla Fondazione Poliambulanza.

Il programma si attuò in due fasi:

fase 1) 2010-2011

  • Le strutture e le dotazioni dell’ospedale S. Orsola vengono assunte dalla diretta gestione di Fondazione Poliambulanza ma restano attive nell’antica, storica sede
  • Il personale sanitario e tecnico rimane nell’ospedale di origine e si avvia la fase di «merge» delle reciproche competenze e collaborazioni, con un’unica direzione aziendale
  • Si avvia il programma di ampliamento della sede di Fondazione Poliambulanza con la finalità di realizzare un’unico , grande complesso ospedaliero
  • Il modello gestionale «Poliambulanza» viene esteso all’ospedale neo acquisito

Fase 2) 2012-2014:

  • L’antico ospedale S. Orsola cessa l’attività
  • Personale e dotazioni sono tasferiti alla sede ampliata di Poliambulanza
  • Il processo di «fusione» è definitivamente compiuto

 

Il “cambiamento” si prospettava complesso e diversamente vissuto dagli operatori protagonisti della ”fusione” aziendale

In particolare si registrava l’atteggiamento del gruppo “storico “ di poliambulanza, chiamato a confrontarsi con nuova prospettiva nei rapporti di lavoro ( crescita del numero dei colleghi con il 40 % del totale proveniente da esperienza diversa), cambiavano gli orizzonti spaziali ed operativi diversi dal consolidato, generandosi scenari carichi di incertezze, si profilava l anecessità di raccogliere la sfida di «mettersi in discussione» per ricostituire nuove relazioni tra colleghi .

Il gruppo dei collaboratosi “già S. Orsola”  doveva fronteggiare un cambio nella stabilità dei riferimenti di Leadership ( non più direttamente correlata al valore tradizionale della Congregazione che cede il proprio assetto), subiva una mutazione dello scenario «giuridico istituzionale»: da ospedale «classificato», equiparato all’offerta ospedaliera pubblica a «casa di cura» ad alta specializzazione e di forte complessità e veniva sfidato sul fronte della responsabilizzazione forte in ordine al raggiungimento di obiettivi gestionali, stabiliti al fine di assicurare la sostenibilità nel tempo all’istituzione, sempre orientata ai valori di riferimento fondativi.

La situazione fu affrontata adottando un modello di leadership aziendale fortemente orientato a:

  • Grande attenzione all’ascolto
  • Condivisione delle decisioni
  • Particolare enfasi alla comunicazione
  • Nuove motivazioni alla squadra chiamata a raccolta sui nuovi obiettivi
  • Particolare attenzione alle dinamiche di gruppo per il significativo apporto di nuove figure di responsabilità (delega)

Poliambulanza raccoglieva la sfida di transitare da una condizione di “linearità” relazionale (la Congregazione fondante con una leadership ben definita e compiti istituzionali direttamente correlati) ad una condizione di «relazioni complesse» per la diversità delle esperienze vissute, i mutati scenari sociali, epidemiologici, organizzativi e dimensionali.

La complessità, un limite? La complessità di una organizzazione non è di per sè stessa un limite o un ostacolo all’armonico sviluppo del sistema ma è l’occasione per la crescita di tutti i suoi membri, il sostantivo “complessità” deriva da “complexus”, abbraccio delle diverse componenti: può quindi creare le opportunità per stabilire nuovi livelli di raccordo tra i diversi attori.

In tale prospettiva è stato strategico operare nel senso della creazione del gruppo attraverso la formazione, partendo dal presupposto che qualsiasi organizzazione si giova di un elevato livello di motivazione dei suoi componenti.

I riferimenti relativi a questo impegno sono stati:

  • Chi è costretto a fare qualcosa per forza lo fa malvolentieri e non lo può fare bene
  • Chi opera in piena consapevolezza di ciò che sta facendo e del significato del suo agire, lo fa con motivazione e lo fa meglio
  • Chi è costretto a fare qualcosa per forza lo fa malvolentieri e non lo può fare bene
  • Chi opera in piena consapevolezza di ciò che sta facendo e del significato del suo agire, lo fa con motivazione e lo fa meglio

Con questi presupposti Fondazione Poliambulanza sta operando e sta mantenendo un posizionamento di grande qualità e solidità nel panorama delle istituzioni ospedaliere italiane di ispirazione cattolica associate all'ARIS.

 

[1] Suore Ancelle della Carità, congregazione fondata a Brescia da S. Maria Crocifissa di Rosa (1813-1855)

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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