Solo il 18% dei direttori generali nelle Asl sono donne, mentre fra i direttori amministrativi e i direttori sanitari la percentuale sale al 35% e al 32%, con punte del 50% e di nessuna presenza femminile. Dati simili emergono dalle Regioni e Province autonome. Nei 20 consigli regionali e due consigli provinciali i consiglieri donna sono intorno al 19%, con un solo Consiglio - quello della Basilicata - tutto declinato al maschile, e ben dieci Uffici di Presidenza senza la presenza di donne. Le Presidenti di Assemblea sono solo tre (Campania, Emilia Romagna e Umbria).
Queste le cifre contenute in un documento della Conferenza delle Regioni, presentato da Aldo Reschigna, vicepresidente della Regione Piemonte e coordinatore vicario della Commissione Affari istituzionali della Conferenza delle Regioni, in un’audizione alla prima Commissione della Camera. “L’obiettivo condiviso è quello di un accesso paritario nelle sedi istituzionali e nei diversi centri decisionali pubblici – ha detto Reschigna - ma c’è ancora molto lavoro da fare. I dati dimostrano infatti che “da un lato ci sono difficoltà di affermazione del principio di parità di genere, ma dall'altro alcune Regioni hanno riservato particolare attenzione a questo tema e si sono dotate di un quadro normativo a favore della parità fra uomo e donna».
«Dunque – spiega - si registra una presenza ancora limitata delle donne nelle sedi istituzionali e gestionali, che tendenzialmente diminuisce con l'aumentare dei poteri decisionali delle cariche o degli incarichi presi in considerazione»
In sanità non c’è ancora parità di genere
- Ufficio Comunicazione
