Andrea Urbani, Direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute dal marzo di quest'anno, ha le idee chiare sui problemi della sanità nel Paese e sulle possibili soluzioni: serve innanzitutto realizzare un modello più evoluto di governance attraverso, una gap analysis di tutto quello che manca nel Ssn realizzabile grazie a cruscotti informativi che con precisione “chirurgica” consentiranno di “entrare” nei singoli reparti ospedalieri rilevando l’effettiva erogazione delle prestazioni e misurare quindi l’appropriatezza. Per capire e misurare se si stanno ancora garantendo inefficienze compensandole con minor spesa laddove si potrebbe invece investire. In un’intervista rilasciata a QS Urbani afferma che  “i soldi per sostenere il sistema ci sono e non sono pochi”, ma bisogna imparare a spenderli bene e, soprattutto, allocarli correttamente sulla base di scelte misurate e fondate sul valore.E a proposito della Legge di Bilancio assicura che sui soldi per i contratti non alza bandiera bianca. È indiscutibile i soldi non ci sono, ha detto “ma aspetterei la fine della legge di bilancio. Non sappiamo ancora come finirà”.
 A conclusione dell’intervista ha espresso un po’ di positività riguardo ai prpogetti allo studio: “Ci stiamo dotando di sistemi informativi per misurare in tempo reale i costi per patologia”. ogliamo passare da una visione verticale della sanità ad una visione orizzontale”. In sostanza  “vogliamo capire e misurare se stiamo ancora garantendo inefficienze compensandole con minor spesa laddove potremmo invece investire. Tradotto, possiamo anche avere una Regione in equilibrio, ma magari la stessa spreca sul territorio, sull’ospedale e per compensare queste inefficienze non effettua investimenti o magari mantiene lunghe liste di attesa. Dobbiamo quindi calare nel dettaglio regole per una migliore allocazione dei fattori di spesa”.
Insomma, è una nuova visione che il ministro Lorenzin  ha chiesto di sviluppare e verso la quale saranno orientati tutti i comportamenti futuri. Tant’è che la nuova legge di bilancio darà al Comitato Lea la possibilità di misurare gli impatti orizzontali dei farmaci innovativi per valutare un eventuale migliore allocazione delle risorse. “Per questo- conclude Urbani - ho chiesto una gap analysis di tutto quello che manca nel Ssn. Per fine gennaio avrò i risultati del lavoro che consentiranno la rimodulazione dei Drg, di rifare le linee guida della contabilità analitica, solo per citare alcuni interventi. La fase successiva sarà quella di sfidarci sugli outcomes, perché la finalità ultima dei Ssn non è erogare prestazioni ma curare i cittadini e non è scontato che le le due cose si equivalgano”.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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