Anche l’Ospedale Generale Regionale Miulli tra le strutture che hanno ospitato una study visit per individuare modelli a cui ispirarsi per la riforma sanitaria greca. L’ospedale classificato di Acquaviva delle Fonti, aderente all’Aris, è stato considerato come riferimento per la gestione dell’emergenza.
Una delegazione di professionisti della sanità greca e dell’OMS, infatti, si sono recati nella Regione per conoscere più a fondo il sistema sanitario della Puglia ed eventualmente esportarlo nello stato ellenico. La notizia è stata diffusa tramite una nota della Regione Puglia, nella quale si spiega che “il trasferimento di buone pratiche e il conseguente processo virtuoso è iniziato a gennaio 2017 ed è stato attuato dall’Aress (agenzia regionale per la salute e il sociale)”. “In questo contesto di collaborazione e trasferimento di contenuti e modelli – continua la nota - la Puglia ha ospitato recentemente una ‘study visit’, una delegazione cioè di professionisti della Sanità greca e dell’Organizzazione mondiale della sanità interessati ad approfondire la conoscenza delle nostre strutture sanitarie, l’organizzazione dei servizi territoriali e del complessivo modello Puglia”.
Oltre al Miulli, diversi i centri visitati, tra cui il Policlinico di Bari, con il modello organizzativo del Dipartimento di Emergenza Urgenza e il servizio di Telecardiologia, la ASL BT con il modello organizzativo del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Ospedale Dimiccoli di Barletta e la Casa della Salute di Trani, la ASL Taranto con la Casa della Salute di Massafra e la ASL Brindisi con il servizio di Telemedicina e la gestione remota dei pazienti.
“L’innovazione tecnologica e la telemedicina – riferisce ancora la nota regionale - sono stati considerati strategici nella scelta dei casi di studio poiché, se applicati anche in Grecia, potranno ovviare alla carenza dei servizi nelle zone rurali e periferiche dove ancora, purtroppo, non sono garantiti adeguati standard sanitari alla popolazione”.
“Fondamentalmente – si legge ancora - due le peculiarità che hanno portato l’OMS ad individuare nel modello pugliese, quello da esportare in Grecia: la riforma del sistema sanitario con un contenuto altamente innovativo che ha avviato la Puglia e la somiglianza del contesto geo-culturale con la Grecia”.
“Il primo step di questo gemellaggio – prosegue la nota - aveva già visto la elaborazione, ad opera dell’AReSS Puglia, di un Rapporto sullo stato dell’arte del Sistema Sanitario greco con particolare riferimento ai punti di debolezza riscontrati nel sistema dell’emergenza, della medicina sul territorio, e della rete ospedaliera, attraverso una verifica sul campo delle strutture e incontri mirati con gli stakeholder più rappresentativi, proponendo una possibile rivisitazione del sistema di erogazione delle cure basato su un modello di assistenza sostenibile, di qualità, sicuro, all’altezza degli standard medi europei”, prosegue la nota.
“La study visit pugliese –continua - ha infine aggiunto un importante tassello al trasferimento di buone pratiche, dando la possibilità ai rappresentanti del Governo greco di vedere direttamente sul campo come sono organizzati i nostri Dipartimenti dell’Emergenza (pubblici e privati accreditati), i Presidi Territoriali Assistenziali (PTA), i Centri Polifunzionali Territoriali (CPT), i nostri servizi di telemedicina e monitoraggio remoto, attraverso casi che, ad oggi, risultano essere tra i più maturi”.