Ritorno a un sistema sanitario unitario e a un forte ruolo di indirizzo e controllo degli organi centrali per monitorare il Patto per la salute, i nuovi Livelli essenziali di assistenza, i piani anticorruzione e cronicità. Beatrice Lorenzin, alla vigilia delle elezioni, indica a chi dovrà assumersi l’incarico di Ministro della Sanità, la strada da seguire per il futuro. Nell'anno del 40° anniversario del Servizio sanitario nazionale e del 60° compleanno del ministero della Salute la Ministra uscente detta un vero e proprio “atto di indirizzo”. Nell'ambito dell'allargamento delle Asl, il Ministero "vede" anche una più netta distinzione tra governance politica delle nuove macroaziende da oltre 500 mila abitanti e governo operativo. Nel 2018 il Ministero intende porre mano a linee guida per accreditare strutture sanitarie e sociosanitarie; ispettori ministeriali gireranno il paese per valutare adempimenti e scostamenti. Si dovrà affrontare la questione dell'inserimento della telemedicina tra le modalità di erogazione delle prestazioni incluse nei Lea; quella della produzione di linee guida sulle reti di cure palliative e di linee guida stato-regioni sulle reti oncologiche; e poi il monitoraggio del peso della libera professione intramoenia. Sarà data priorità ai criteri di appropriatezza nell'erogare prestazioni ospedaliere con l'imperativo dell'efficienza gestionale da ottenere rispettando mini e maxi budget di spesa. Il SIveas, sistema di verifica ministeriale, dovrebbe ispezionare nei nosocomi l'erogazione di prestazioni, specie per patologie cardiovascolari, traumi, ictus; questo anche in regioni non soggette a piano di rientro dal deficit.
Sul fronte della Legge Gelli, in attesa dei decreti attuativi sulle società scientifiche atte a emanare linee guida "anti-colpa" e sui requisiti per le coperture assicurative, tengono banco gli impegni europei. Si dovranno introdurre le tessere professionali per farmacisti, infermieri e fisioterapisti e provvedere all'attivazione del sistema informatico che consentirà all'Italia di allertare gli altri stati membri se nel territorio comunitario stiano esercitando nostri sanitari sospesi. Parte la sperimentazione del National Contact Point on eHealth che dovrà dare ai cittadini di altri stati Ue indicazioni su come e dove curarsi se si trovano nel nostro Paese. Inoltre si sperimenteranno con i paesi Ue gli scambi di pagamenti di prestazioni sanitari da un sistema sanitario all'altro nella rete telematica EESSI, la leggibilità e spendibilità delle ricette mediche a livello internazionale e il patient summary "europeo". Il Ministero ammonisce anche sugli impegni derivanti dall'entrata in vigore del regolamento sui dispositivi medici da recepire entro il 2020 (tranne per i diagnostici in vitro) che già oggi implica la trasformazione in "europeo" del gruppo di lavoro ministeriale.
Quanto al personale della ricerca si pensa ad un piano operativo per entrare nei ranghi Ssn, ma non a contratti dipendenza e convenzioni che pure dovranno essere firmati e finanziati dopo otto anni di blocco. Si dovrà anche provvedere ad integrare la continuità assistenziale, che risponderà al numero "europeo" 116117 con le reti di emergenza 118 per dirimere i casi urgenti dai non urgenti.
Per la medicina generale, saranno resi più operativi piano di prevenzione vaccinale, piano di contrasto all'antibioticoresistenza, progetto Guadagnare salute per la prevenzione delle cronicità, valenza ambientalistica del Piano nazionale prevenzione. Il 2018 dovrebbe essere anno zero per le case della salute, troppo poche fin qui per decollare. Dal punto di vista strutturale, per riqualificare l'offerta sanitaria si dovrà consentire nelle regioni che tutte le risorse derivanti dall'alienazione di immobili di Asl e ospedali restano alle aziende. E' indicata la strada che porta a ristrutturare centri per il decadimento cognitivo e le demenze, mentre obiettivo chiave della ricerca sanitaria è sempre più il trasferimento tecnologico. Apertura su cannabis e alimenti senza glutine, nel primo caso in armonia con norme UE, nel secondo con un cambio nelle procedure di notifica dei cibi per celiaci al Ministero.