C’è un po’ di confusione in casa PD, e nel governo, sui tagli alla Sanità nella manovra del 2016. “Se interveniamo sulla sanità, male che vada avremo le stesse cifre del 2015”. E’ quanto ha detto il capo del Governo Matteo Renzi rispondendo ad una domanda di Lilli Gruber lunedì sera 14 settembre, intervenendo alla trasmissione 7 e mezzo su La 7 . Una risposta che si presta facilmente a dubbie interpretazioni. Ma certamente affermare, come ha fatto Renzi, che nel 2016 potremmo avere le stesse risorse sanitarie di quest'anno (già tagliate di 2,35 mld dal decreto di agosto) lascia pochi dubbi, a meno di pronte smentite, al fatto che alla fine i tagli alla sanità ci saranno. Ecco la trascrizione letterale della sua risposta a Gruber che gli chiedeva se ci saranno tagli alla sanità nella legge di stabilità. Renzi: “Noi avremo sulla sanità, se le cose vanno in un certo modo, se interveniamo per ridur..., proprio male che vada, le stesse cifre di quest’anno, cioè nel 2016 le stesse cifre del 2015. Qualche ora prima, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin a margine dell'incontro tenutosi lunedì nell'ambito della festa della sanità e del welfare organizzata dal Pd a Reggio Emilia, aveva detto esplicitamente: "La sanità ha già dato. L'ho già detto e torno a ripeterlo: il settore non potrebbe sopportare altri tagli lineari". Quanto all'aumento del Fondo sanitario di circa 3 mld previsto dal Patto per la salute: "La situazione economica è difficile, lo sappiamo tutti, tuttavia mi batterò per ottenere quei fondi". Insomma, nonostante le smentite di rito, l'aumento del Fondo e la possibilità di mantenere e reinvestire nel settore i risparmi ottenuti non è poi così scontato: "Anche quest'anno dovremo dare battaglia". Anche Federico Gelli, deputato e responsabile nazionale della sanità per il Pd, alla Festa de L'Unità di Firenze è intervenuto sull’argomento: "Nel 2016 – ha assicurato - non ci sarà nessun taglio alla sanità. Anzi, stiamo lavorando e lotteremo per far sì che il Fondo nazionale possa aumentare il prossimo anno, così come previsto dal Patto per la salute siglato con le Regioni. In ogni caso, torno a ribadire che è fuori discussione una riduzione dell’attuale stanziamento". "Il nostro sistema sanitario è giustamente considerato fra i migliori al mondo grazie ai professionisti che vengono formati in Italia - ha continuato Gelli - purtroppo questo non basta ma c'è anzi bisogno di un intervento radicale per azzerare i forti squilibri che si presentano fra regione e regione e che di fatto creano enormi differenze fra cittadini rispetto al concreto esercizio del diritto alla salute. In questo processo di allineamento, che consideriamo fra i nostri principali obiettivi, è fondamentale l'aiuto da parte del Governo per una missione che consideriamo prioritaria". Sic!

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