Tirocini professionali su Cure Palliative e Terapia del Dolore per tutti i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Lo ha deciso all’unanimità la Conferenza permanente dei Presidenti di Corso in Medicina. In un’intervista a Quotidiano Sanità, Andrea Lenzi, presidente della Conferenza permanente dei Presidenti di Corso in Medicina, ha spiegato come questa decisione abbia il suo fondamento nella legge 38 del 15 marzo 2010, che regola la organizzazione e l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore sul territorio nazionale, e prevede la formazione di professionisti (medici di medicina generale e specialisti, ma anche infermieri e psicologi) dedicati a tali settori della cura. Questi professionisti dovranno essere formati secondo piani di studio omogenei e condivisi tra MIUR e Ministero Salute.
“Non è possibile che uno laureato in medicina - ha spiegato Lenzi - non conosca le problematiche della palliazione e del fine vita, almeno nei principi essenziali. Un piano di studi che comprenda tali temi è richiesto anche dalla popolazione studentesca che sente l’esigenza di avvicinarsi a tali temi con una componente umanistica e tecnico-professionale attraverso adeguati percorsi formativi universitari”.
I corsi partiranno dal prossimo anno accademico. Gli Atenei di Ferrara e di Roma Sapienza stanno attualmente adeguando i propri regolamenti didattici. Un tavolo di lavoro MIUR - Ministero della Salute è impegnato sul tema.
“In attesa dei risultati di questo lavoro – prosegue - la Conferenza dei presidenti dei Corsi in Medicina e Chirurgia, con questa mozione, sta anticipando procedure ed acquisendo un consenso diffuso”.
Una formazione che può proseguire nel post-laurea attraverso Master universitari di alta formazione, già presenti, coordinati fra loro da una Conferenza specifica. Questi corsi consentono l’affinamento di competenza “specialistiche” in cure palliative e in terapia del dolore.
“Nelle Scuole di Specializzazione mediche, in cui è prevista la cura di pazienti cronici inguaribili, sia adulti che bambini – conclude Lenzi - verrà attivato un piano di studi che consenta l’acquisizione di competenze specifiche su tali malati”.