"Abbiamo deciso di lanciare un contatore delle aggressioni a medici e personale sanitario per monitorare i casi di violenza nelle strutture ospedaliere sul sito www.coasmedici.it", annuncia Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato Coas Medici Dirigenti. Non solo, il sindacato ha messo a disposizione una mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., simile ad uno sportello d'ascolto dove raccontare casi simili a quelli degli ultimi giorni a Roma, Napoli e in provincia di Bari. "Lavorare in ospedale sta diventando pericoloso. Secondo la stima della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, sono tremila le aggressioni ogni anno a medici e personale sanitario. Il calcolo arriva proprio dopo gli episodi di Napoli, Roma e in provincia di Bari. Solo all'Inail sono stati denunciati 1.200 casi. "Le aggressioni negli ospedali e negli ambulatori pubblici sono un'emergenza che richiede risposte d'emergenza, a cominciare dall'inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori delle aziende sanitarie", propone la Federazione. "Svolgere con professionalità il proprio mestiere - aggiunge - sembra non bastare più in questo clima di fake news e polemiche in cui tutti hanno la possibilità di consultare online i sintomi della propria malattia senza averne le adeguate competenze". Garau parla inoltre di un malessere diffuso da parte degli utenti che rivolgono astio, rabbia e frustrazione contro il personale medico.