L’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha ottenuto la qualifica di IRCCS.
Con il decreto del 23 maggio 2018, infatti, il Ministero della Salute ne ha riconosciuto il carattere scientifico nella disciplina “malattie infettive e tropicali”.
Quello di Negrar è il terzo IRCCS del Veneto, con l'Istituto Oncologico Veneto di Padova e la Fondazione Ospedale San Camillo di Venezia.
In una recente conferenza stampa, l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, ha illustrato l’importante riconoscimento per la Sanità veneta e nazionale. Tra i presenti il presidente dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria, fr. Gedovar Nazzari, l'AD Mario Piccinini, il direttore sanitario, Fabrizio Nicolis, e il direttore di Malattie Infettive e Tropicali Zeno Bisoffi. All’evento hanno partecipato anche i vertici della Università di Verona, che ha collaborato concretamente al raggiungimento di questo prestigioso traguardo.
L'iter di riconoscimento
L'iter di riconoscimento ad IRCCS della struttura di Negrar, ospedale privato classificato della Congregazione dei Poveri della Divina Provvidenza, ha avuto inizio nel 2014 con la richiesta alla Regione Veneto da parte del “Sacro Cuore Don Calabria”. Nel 2015 la Regione, ritenendo la richiesta compatibile con la programmazione socio-sanitaria, ha modificato la scheda di dotazione ospedaliera della struttura calabriana e ha provveduto successivamente ad inoltrare la richiesta di riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico al Ministero della Salute. Il ministro ha successivamente nominato una Commissione formata da esperti nella disciplina oggetto della richiesta di riconoscimento, che ha valutato i criteri di idoneità anche con due visite al Centro. Il parere favorevole della Commissione è stato poi sottoposto dal Ministro alla Conferenza Stato-Regioni e al presidente della Regione Veneto, che ha espresso la sua formale intesa ai fini dell'adozione del provvedimento di riconoscimento. L'iter si è concluso con il decreto dell’ex ministro Beatrice Lorenzin (23 maggio 2018) e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Dal Centro per le Malattie Tropicali all'IRCCS
L'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali nasce come Centro per le Malattie Tropicali dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretto dal 2000 da Zeno Bisoffi, professore associato all'Università di Verona.
Istituito nel 1989 dalla Fondazione Don Giovanni Calabria per le Malattie tropicali, fondata nel 1988 dall'Opera Don Calabria, da Medici con l'Africa-CUAMM e dall'UMMI (Unione Medico Missionaria Italiana), il centro è scaturito dalla necessità di dare una risposta ai religiosi e volontari che tornavano ammalati dalle terre di missione.
La prima pietra della Fondazione è stata posata idealmente da Papa Giovanni Paolo II il 17 aprile del 1988, come “segno” permanente del suo incontro con gli ammalati e gli operatori del “Sacro Cuore Don Calabria” in occasione della visita pontificia alla diocesi di Verona.
L'U.O.C. raccoglie probabilmente la più ampia casistica nazionale nell'ambito delle malattie tropicali e parassitarie. In quasi 30 anni di attività del Centro sono stati trattati oltre 1.500 casi di malaria. Tra il 2015 e il 2017 sono stati oltre un centinaio i ricoveri per questa patologia, tutti casi d'importazione.
Negli ultimi due anni, con lo sviluppo delle metodiche di biologia molecolare e l’arrivo di nuove ricercatrici e ricercatori, la competenza diagnostica sulla malaria ha raggiunto un livello di assoluta eccellenza.
Il principale carattere distintivo dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Negrar è il lavoro di ricerca - traslazionale, clinica ed epidemiologica - focalizzato prevalentemente sulle “Poverty Related Diseases”, cioè sulle malattie che sono state trascurate dalla ricerca (pubblica e privata) perché riguardano le popolazioni povere del pianeta, ma che oggi rappresentano – alla luce dei flussi migratori e dell'incremento dei viaggi in aree tropicali – un tema di interesse globale. Con il riconoscimento di IRCCS, l'U.O.C. incrementerà la sua attività anche nell'ambito delle malattie infettive, in collaborazione con l'Università di Verona e le Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Malattie Infettive e Tropicali è Centro di riferimento regionale per le patologie d'importazione e Centro Collaboratore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la strongiloidosi e le altre parassitosi intestinali (dal 2014). Inoltre è coordinatore scientifico del progetto regionale di sorveglianza epidemiologica delle “febbri estive” suddivise in autoctone (West Nile Fever) e di importazione (dengue, chikungunya e virus Zika) ma che possono diffondersi in Italia (si veda l'epidemia di chikungunya nella regione Lazio l'anno scorso) per la presenza di vettori efficaci (zanzara tigre).