Per la prima volta al mondo è stato effettuato con successo al Bambino Gesù di Roma il ‘lavaggio selettivo’ del sangue su un paziente pediatrico iperallergico. Chiamato tecnicamente “immunoadsorbimento IgE”, il procedimento viene effettuato con un macchinario in grado di eliminare dal sangue solo gli anticorpi che scatenano le allergie. La plasmaferesi è una procedura di separazione del sangue in globuli rossi e plasma che viene utilizzata comunemente nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o quando sono affetti da malattie autoimmuni gravi. Consiste nel creare una circolazione extracorporea attraverso una macchina che depura il sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi.
«Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da tempo, grazie alla disponibilità dal 2014 di ‘assorbitori’ specifici, sta nella capacità di essere selettivo» spiega Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù. «Consente infatti di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini».
«Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico» sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù. «Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità della vita, che hanno difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie».
Al termine del trattamento il livello di IgE nel sangue di Michele, il piccolo iperallergico, si era abbassato tanto da poter iniziare la terapia farmacologica. Dalla plasmaferesi selettiva - effettuata nell’ agosto dello sorso anno - ad oggi, la soglia di tolleranza agli alimenti che prima rischiavano di procurargli uno shock anafilattico è cresciuta notevolmente. La sua asma è sotto controllo e non è più in pericolo di vita. Ha potuto iniziare senza impedimenti la scuola elementare, mangia come gli altri bambini e gioca liberamente.
Il caso di Michele, per la sua unicità e complessità, è stato descritto in un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics e sarà presentato nel corso del XXIV congresso mondiale della World Allergy Organization (WAC 2015) che si terrà a Seoul, in Corea del Sud, dal 14 al 17 ottobre