I paesi di tutto il mondo che fanno capo all’Oms hanno sottoscritto una nuova “Dichiarazione di Astana” dal nome della capitale del Kazakistan dove si è svolta la Conferenza globale sull'assistenza primaria . L’intento è quello di rafforzare i loro sistemi di assistenza sanitaria di base come passo essenziale verso il raggiungimento di una copertura sanitaria universale. Nel 1978 ad Alma Ata avevano già sottoscritto una simile Dichiarazione. Ma a tutt’oggi sono ancora 3,5 miliardi di persone nel mondo che non hanno accesso alle cure segno che negli ultimi 40 anni non c’è stato uno sviluppo uniforme nella cura delle persone..
“Oggi, invece della salute per tutti, abbiamo la salute per alcuni", ha infatti detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms. "Abbiamo tutti la responsabilità di assicurare che la dichiarazione di Astana sull'assistenza sanitaria di base consenta a ogni persona, ovunque, di esercitare il proprio diritto fondamentale alla salute".
"Sebbene il mondo sia oggi un posto più sano per i bambini, quasi 6 milioni di essi muoiono ogni anno prima del quinto compleanno e per lo più per cause prevenibili e oltre 150 milioni sono rachitici", ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore esecutivo dell'UNICEF. "Noi come comunità globale possiamo cambiare questa situazione, portando servizi sanitari di qualità vicini a quelli che ne hanno bisogno. Questa è l'assistenza sanitaria di base ". La Dichiarazione di Astana si inserisce in un movimento globale in crescita che prevede maggiori investimenti nell'assistenza sanitaria di base per raggiungere una copertura sanitaria universale. Le risorse sanitarie si sono concentrate in modo preponderante sugli interventi per singole malattie piuttosto che su sistemi sanitari solidi e completi, un gap evidenziato da diverse emergenze sanitarie negli ultimi anni. Nella sezione documentazione puybblichiamo il testo integrale della dichiarazione.
La dichiarazione di Astana: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato2231416.pdf