La Fondazione Don Gnocchi ha investito e sta investendo in tecnologie robotiche per la riabilitazione: i sistemi robotici permettono infatti di aumentare l’intensità di trattamento (movimenti ripetuti nel tempo), proporre scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente, come ad esempio l’utilizzo della realtà virtuale, realizzare protocolli personalizzati secondo le caratteristiche cliniche del singolo paziente e infine misurare in modo oggettivo la risposta al trattamento. Il tutto con la consapevolezza che i robot possono migliorare il risultato di un intervento riabilitativo, a patto che a “tirare le fila” siano sempre il medico e il terapista, a cui spetta il compito ultimo di stilare il programma di lavoro del paziente, sulla base della sua patologia e del suo recupero funzionale.
In un’epoca di cronicizzazione delle situazioni patologiche e di invecchiamento crescente della popolazione, si rende inoltre necessario monitorare con attenzione i trattamenti riabilitativo-assistenziali erogati e le ricadute positive da essi generati, con l’obiettivo di realizzare una riabilitazione sempre più personalizzata.
Al Centro “S. Maria ai Colli – Presidio sanitario Ausiliatrice” Fondazione Don Gnocchi di Torino i pazienti possono usufruire di tutto ciò nell’ambito delle prestazioni offerte dai servizi di riabilitazione ambulatoriale guidati dal dottor Stefano Gargano, medico fisiatra e direttore tecnico dei Servizi ambulatoriali del Presidio piemontese della Don Gnocchi. Un team di “terapisti della riabilitazione robotica” è oggi in grado di valorizzare le potenzialità della tecnologia, sfruttando il proprio background riabilitativo, adattandolo ai singoli casi e alle singole situazioni e sfruttando l’aiuto che questi sistemi possono dare affinché il paziente venga riabilitato nel miglior modo possibile.
«Oggi – sottolinea il dottor Gargano - non è sufficiente dotarsi di un singolo robot riabilitativo, sofisticato e tecnologicamente avanzato: occorre invece attrezzare delle vere e proprie “palestre robotiche”, con più device, in grado di offrire il massimo vantaggio a ciascuno dei pazienti da riabilitare, a seconda della patologia o della parte del corpo da trattare. Quello che conta non è trattare a tutti i costi il paziente perché c’è una macchina da utilizzare, ma impiegare le macchine più appropriate a seconda dell’obiettivo terapeutico da raggiungere, con un trattamento mirato e personalizzato, in funzione del progetto riabilitativo stilato per lui».
E a supporto del lavoro fin qui svolto, la Fondazione ha condotto recentemente uno studio su 250 pazienti, selezionati tra più di 600 casi valutati in soli 18 mesi in 9 proprie strutture sparse in tutta Italia, per verificare l'efficacia della riabilitazione tramite robot nel recupero dell'arto superiore in pazienti affetti da ictus. Nel corso dello studio, è stato possibile osservare l’utilità della robotica in ambito riabilitativo, attraverso dati quantitativi. I dati infatti dicono che la riabilitazione robotica e tecnologica eseguita con un set di sistemi selezionati in modo rigoroso e scientifico da un'équipe multidisciplinare interna alla Fondazione, è efficace nel recupero della motilità dell’arto superiore e della disabilità globale del paziente.
Info: Centro “S. Maria ai Colli – Presidio sanitario Ausiliatrice” Fondazione Don Gnocchi di Torino (viale Settimio Severo, 65), tel. 011 6303311, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.