Sono otto gli ambiti di risparmio su cui intervenire per diminuire di un miliardo e 216 milioni di euro all’anno la spesa per la terapia e l’assistenza ai diabetici.
E’ quanto afferma la Società italiana di diabetologia (Sid), identificando i settori nei quali utilizzare criteri di appropriatezza per una migliore gestione della patologia:
1 Ottimizzazione dell’autocontrollo glicemico domiciliare (risparmio di circa 30 milioni annui)
2 Corretta istruzione dell’esecuzione della terapia insulinica per evitare spreco di insulina con la dose test che precede l’iniezione (risparmio di circa 19 milioni annui)
3 Prevenzione delle lipodistrofie nei pazienti insulino-trattati (risparmio di circa 21 milioni annui)
4 Prevenzione delle ipoglicemie con una scelta oculata dei farmaci antidiabetici (risparmio di circa 41 milioni annui)
5 Uso efficace delle varie opportunità offerte dal ricco armamentario terapeutico (risparmio di circa 700 euro a paziente per un totale di 35 milioni annui)
6 Appropriatezza nella prescrizione di esami di laboratorio e strumentali (propria e indotta) (risparmio di oltre 60 milioni annui)
7 Prevenzione del piede diabetico (risparmio di circa 50 milioni annui)
8 Riduzione della durata della degenza delle persone con diabete, grazie ad un maggiore impiego di diabetologi in corsia
Secondo Enzo Bonora, Presidente della Sid, l’accorciamento delle degenze, proposto nel punto 8, determinerebbe il risparmio maggiore, ma per far questo occorre un investimento di circa 40 milioni di euro all’anno per l’immissione nella rete ospedaliera italiana di circa 500 ulteriori diabetologi.
Per questa operazione, chi organizza la sanità delle Regioni otterrebbe i soldi necessari dai risparmi ottenuti. Il rimanente potrebbe essere utilizzato per altri interventi nell’area della diabetologia, e anche al di fuori di essa, e permetterebbe operazioni di ben più ampio respiro.