“Nessun cibo va eliminato, ma utilizzato con moderazione e nella giusta misura”.
Il ministro Lorenzin getta acqua sul fuoco dopo le notizie allarmanti diffuse per l’inserimento, da parte dell’Oms, delle carni rosse lavorate nella black list delle sostanze cancerogene (gruppo 1) e di quelle rosse in generale nell’elenco dei probabili cancerogeni per l’uomo (gruppo 2).
Intervenendo al convegno “Nutrire il pianeta, Nutrirlo in salute”, organizzato recentemente ad Expo, il numero uno del dicastero della Salute ha precisato: “L’industria alimentare italiana è di alto livello e i nostri insaccati non contengono sostanze che sono permesse in altri Paesi europei, quindi possono rientrare, con la giusta moderazione, nella nostra dieta, che è la dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità, e di cui possiamo andare fieri”.
E ancora: “Per rispondere alle notizie apparse in questi giorni sulle carni insaccate e sulle carni rosse, ci tengo a precisare che nessun cibo va eliminato, ma va utilizzato con moderazione e nella giusta misura”.
La Lorenzin ha sottolineato come sia necessario contrastare uno dei paradossi della nostra epoca che vede 800 milioni di persone che non si nutrono a sufficienza contro un miliardo e mezzo di gente affetta da malattie del benessere come obesità, patologie metaboliche e croniche.
Per far ciò è necessario considerare due grandi temi: i vaccini, che proteggono dalle malattie trasmissibili, e i comportamenti e stili di vita alimentari, in grado di ridurre sensibilmente le condizioni cliniche che portano alle malattie.
“La nostra dieta – ha spiegato il ministro – comprende i carboidrati, i nutrienti indispensabili da frutta, verdura, cereali e da carni bianche e rosse in un giusto equilibrio, come facevano le nostre generazioni. Insomma dobbiamo modificare il modo di alimentarsi, come dice il Santo Padre, che ci invita a cambiare. E noi dobbiamo accogliere questo invito perché se mangiamo meglio e meno salviamo noi stessi e salviamo il pianeta, ma soprattutto salviamo i nostri sistemi sanitari che così potranno investire di più e invertire alcuni paradossi della nostro tempo”.