Solo 1 italiano su 5 segue la dieta mediterranea.
E’ quanto affermato dagli epidemiologi dell’Aie (Associazione italiana di epidemiologia) nel corso del loro 39° congresso nazionale, conclusosi recentemente.
Nonostante questa tipologia di alimentazione sia nata in Italia e abbia ampiamente dimostrato la sua validità da un punto di vista nutrizionale, essa non viene seguita dalla maggior parte della popolazione, che si priva così dei benefici sulla salute che il suo utilizzo comporta.
Secondo gli esperti ciò influenza per il 40% il carico di malattie presenti nel nostro Paese.
Il maggiore consumo, infatti, di alimenti poco lavorati, di origine vegetale, a base di farine integrali o poco raffinate e la contemporanea riduzione di sostanze ad elevata densità energetica come carni rosse, bevande zuccherate, etc. sarebbe in grado di dimezzare il rischio di eventi cardiovascolari e di ridurre l’insorgenza di tumori, in particolare quelli del colon-retto.
Inoltre i benefici della dieta mediterranea non si riscontrano solo nei soggetti sani.
“Sapevamo già – spiegano gli epidemiologi – che la qualità di vita e la sopravvivenza migliorano nei portatori di malattie cardiovascolari che seguono questo regime alimentare. Oggi esistono prove che ciò avvenga anche per i malati di tumore, per i quali si riduce il rischio di recidive e metastasi”.
A questo proposito gli esperti chiedono una normativa più efficace che regolamenti in modo appropriato il settore, facendo convergere gli interessi dell’industria con quelli imprescindibili della salute pubblica.