“Le strutture sanitarie cattoliche sono chiamate a considerare come preponderante la propria identità, che rappresenta la linea di demarcazione tra assistenzialismo e assistenza”. Così don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio Nazionale per Pastorale della Salute della Cei, intervenuto all’incontro organizzato dall’Aris sulla Riforma del Terzo Settore, svoltosi recentemente presso il Centro di Riabilitazione Opera Don Guanella di Roma.
Secondo dei tre appuntamenti dedicati a questa importante riforma - il primo si è svolto a Caltanissetta, a Casa Famiglia Rosetta, l’ultimo avrà luogo il prossimo 9 luglio a Milano, presso la Fondazione Don Gnocchi - l’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, che hanno illustrato luci e ombre di un cammino appena iniziato.
Dopo il saluto iniziale del Direttore del Don Guanella, Don Fabio Lorenzetti, che ha ricordato la ricorrenza del centenario dell’Istituto, Don Angelelli ha invitato i presenti a riflettere sulla necessità, da parte delle strutture sanitarie di matrice cattolica, di riscoprire e riaffermare la porta mission, in modo da erogare un servizio che si declini in base alle logiche dell’assistenza e non dell’assistenzialismo.
“Le strutture sanitarie afferenti alla Chiesa - ha sottolineato il sacerdote - sono chiamate a dare la propria testimonianza evangelica in modo concreto”.
“Se ci sono istituzioni che non accettano questo percorso - ha spiegato - pur avendo certamente fatto qualcosa di buono, si saranno incamminate su una strada diversa da quella percorsa dalla Chiesa Cattolica”.
“La Riforma del Terzo Settore - ha poi concluso Don Angelelli - segna il passaggio dal regime concessorio a quello del riconoscimento...segna la fine di un mondo bipolare diviso in pubblico e privato, permettendo finalmente al civile di entrare in campo. E in questo ambito, la Chiesa, con le sue opere, è chiamata a fare la sua parte”.
L’evento è poi continuato con gli interventi tecnici di Luca Degani, chiamato ad illustrare le opportunità e le prospettive aperte agli enti dalla nuova veste che la riforma attribuisce al Terzo Settore, Pietro Silicato, che si è soffermato sul regime fiscale degli enti ecclesiastici, affrontando i diversi aspetti del passaggio dallo status di ente non commerciale ad ente del Terzo Settore e, infine, Luigi Corbella, a cui è stato affidato il compito di fornire indicazioni sul modo per affrontare il cambiamento attraverso possibili aggiustamenti della riforma.
Il pomeriggio è stato dedicato ad un ampio dibattito che ha coinvolto tutti i partecipanti all’incontro.