In Italia l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) non è omogenea: su 16 regioni esaminate, la metà risulta inadempiente. È quanto emerge dai rapporti “Verifica adempimenti Lea 2013” e  “Mantenimento erogazione Lea” pubblicati dal Ministero della Salute. I documenti riportano i risultati delle valutazioni effettuate dagli esperti del Dicastero, sulla capacità dei sistemi sanitari regionali di rispondere alle esigenze sanitarie e assistenziali dei cittadini  Il rapporto “Verifica adempimenti Lea 2013” ha esaminato le misure regionali attuate per adempiere a 38 richieste, di cui alcune articolate in più sezioni. In totale le valutazioni sono state 48, corrispondenti alle aree tematiche del Sistema sanitario regionale. In particolare, sono stati giudicati i seguenti aspetti: sanità pubblica, erogazione dei Lea, assistenza ospedaliera, assistenza territoriale, contabilità analitica, certificabilità dei bilanci sanitari, flussi informativi, assistenza farmaceutica, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. Il monitoraggio è stato effettuato su 16 regioni: quelle a statuto ordinario più la Sicilia. Si tratta di quelle che hanno accesso al fondo sanitario, di cui viene decurtato il 3% se risultano inadempienti, o il 2% per le regioni risultate in regola nell’ultimo triennio. L'analisi ha rilevato che soltanto 8 sono risultate adempienti: Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. I loro sistemi sanitari hanno, infatti, superato a pieni voti le verifiche su 38 adempimenti. Le altre otto regioni che, invece, non sono risultate in regola sono: Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise, Piemonte, Sicilia e Calabria. All'interno del loro territorio sono state rilevate persistenti inadempienze. Per esempio, non sono stati realizzate le misure relative alla riorganizzazione dei punti nascita, alle cure palliative, alla prevenzione e al riassetto della rete dei laboratori. Il rapporto “Mantenimento erogazione Lea” invece, si concentra su un solo adempimento specifico: la fornitura dei livelli essenziali di assistenza nel 2013. La valutazione è stata effettuata attraverso il monitoraggio di un insieme di 32 indicatori, che gli operatori chiamano “Griglia Lea”. Il sistema consente d'individuare non solo le aree di criticità, ma anche i punti di forza delle singole realtà regionali. Le regioni monitorate, anche in questo caso, sono state 16. Nove sono risultate adempienti: Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Veneto, Lombardia, Liguria, Umbria, Sicilia. Sono state, invece, ritenute “adempienti con impegno su alcuni indicatori”: Abruzzo, Lazio, Basilicata, Molise, Calabria, Campania, Puglia. Rispetto al 2012, è stato rilevato il miglioramento di due regioni. La prima è la Sicilia che, avendo assolto gli impegni previsti, risulta adempiente. La seconda è la Campania, che passa da una situazione critica a un livello in cui, assolvendo alcuni impegni, può diventare adempiente. Invece, Lazio e Basilicata hanno registrato un peggioramento: sono passate da una situazione di adempienza a una di “adempienza con impegno".

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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