Il nostro sistema è già pronto a far fronte a emergenze sanitarie con la presenza di un numero elevato di feriti e persone da soccorrere e ciò a prescindere dalla natura dell’evento scatenante. Ne è certo Gian Alfonso Cibinel Presidente della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi, che ha partecipato nei mesi scorsi agli incontri con le autorità predisposte all’organizzazione del Giubileo proprio per gli aspetti legati all’emergenza sanitaria. “Ogni ospedale italiano – ha dichiarato in un’intervista a QS - ha già predisposto il ‘Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti’ che consente di attivare al massimo in un’ora strutture e uomini. E poi abbiamo una rete d’emergenza integrata che funziona e in grado di far fronte da subito anche a tragedie come quella di Parigi”. In casi di disastri naturali o di eventi comunque tragici “scatta il piano Peimaf, che sta per “Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti”, che ogni azienda sanitaria italiana deve avere a disposizione e che si può attivare nel giro di mezz’ora/un’ora – assicura Cibinel -  liberando tutti gli spazi a disposizione nel sistema di emergenza ospedaliera. In primis le sale operatorie non impegnate direttamente e poi anche quelle riservate a interventi programmati che vanno rese anch’esse disponibili, attivando contestualmente la disponibilità del personale mantenendo in servizio quello già in attività e richiamando tutta la pronta disponibilità”.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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