“Anche noi quando andiamo nello spazio siamo diversamente abili e impariamo a diventare extraterrestri. E quando torniamo sulla terra abbiamo una serie di difficoltà nel nostro sistema vestibolare, non riusciamo a camminare, quindi siamo anche noi disabili nei primi giorni, settimane o addirittura mesi. Quando guardo questi laboratori e vedo cosa fanno rimango incantato, perché vedo che usano le stesse tecnologie che usiamo noi e la NASA e forse addirittura qualcosa in più”.
Così Paolo Nespoli, già astronauta, ingegnere e militare, in occasione della recente inaugurazione, presso l’IRCCS Medea di Bosisio Parini, di Astrolab, il primo laboratorio italiano di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi.
475 metri quadrati, sei locali dedicati ad ospitare le attrezzature per la ricerca e la riabilitazione, un locale per la stampa 3D, quattro studi per una decina di ricercatori ingegneri, Astrolab è un laboratorio di ricerca e di cura che mette a disposizione dei piccoli pazienti spazi terapeutici dove le attività riabilitative assumono la forma di un gioco, grazie a tecnologie all'avanguardia e ad ambienti dall'aspetto futuristico.
I laboratori hanno nomi e scenografie suggestive, ispirate allo spazio e alla tecnologia, come l’Antro Magico, laboratorio di realtà virtuale immersiva; l’Officina dei Robot, laboratorio di robotica; la Camera della Tuta Spaziale, laboratorio di stampa 3D; la Finestra sullo Spazio, laboratorio di stimolazione multisensoriale immersiva; la Passeggiata Spaziale, laboratorio di analisi del cammino; le Costellazioni Stellari, laboratorio di pletismografia optoelettronica e le Sale del Reattore, laboratorio di bioingegneria.
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo del Ministero della Salute e grazie al sostegno di EMPATIA@Lecco, progetto emblematico per la Provincia di Lecco di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia sul tema della riabilitazione, coordinato da Univerlecco.
“Il Medea è uno dei 51 IRCCS presenti in tutta Italia, che coniugano ricerca avanzata e assistenza” ha dichiarato Giovanni Leonardi, Direttore Generale ricerca e innovazione del Ministero della Salute. “La Regione è l'interlocutore principale, ma anche il Ministero finanzia alcune attività, come è stato appunto per Astrolab. Assegniamo risorse agli istituti attraverso una rigorosa verifica delle attività che fanno: la ricerca, la qualità dell'assistenza e la capacità di questi studi di interagire con altri enti. È un sistema che vogliamo mantenere competitivo. Astrolab è un investimento in conto capitale che deve contribuire a qualificare l'assistenza del Medea su questo territorio. Solo un sistema che si rinnova è in grado di rispondere alle sfide e la ricerca è in grado di fare questo" ha proseguito il direttore.
“Progetti come AstroLab uniscono istituzioni, accademia, impresa e terzo settore. Grazie alla Nostra Famiglia vediamo la parte umana della ricerca e dell’evoluzione”. Il Vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala ha sottolineato il valore del progetto, che consente di utilizzare la tecnologia nell’attività riabilitativa dei piccoli pazienti in cura per gravi malattie o disabilità. Attraverso ambienti ispirati allo spazio, i giovani pazienti possono vivere momenti di gioco e nel frattempo fare riabilitazione. A questo si unisce il lavoro dei ricercatori che, all’interno di questi spazi, possono sviluppare nuove terapie per migliorare le tecniche riabilitative per mezzo della robotica e della realtà virtuale: “le istituzioni hanno il dovere di sostenere e di promuovere questi progetti all’avanguardia che permettono di migliorare sensibilmente la vita dei giovani pazienti colpiti da gravi patologie”, ha precisato Sala.